Moncler è molto ottimista per la fine dell'anno e vuole crescere nell'online in Cina. "Siamo positivi, siamo molto positivi per fine 2018. E' un buon momento per il marchio, anche se poi dipenderà dal tempo", ha dichiarato stamani il presidente e ad, Remo Ruffini, a margine del convegno sul lusso organizzato da Pambianco e Deutsche Bank. "I primi nove mesi sono andati molto bene in relazione al tempo che è stato caldo non solamente in Italia, ma in tutto il mondo", ha aggiunto. "E' comunque importante guardare la crescita organica che è stata positiva nonostante il meteo e questo implica che il brand ha una forte energia".
Moncler ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con ricavi consolidati pari a 872,7 milioni di euro, in crescita del 18%. Più nel dettaglio, i ricavi retail sono stati pari a 597,3 milioni (+25%) e quelli wholesale a 275,4 milioni (+6% rispetto). Il quarto trimestre è appena iniziato, ma il management vede segnali molto positivi in tutti i mercati. La Golden Week cinese si è chiusa con risultati superiori a quelli dello scorso anno e il brand momentum di Moncler è rimasto forte in tutti i Paesi.
Tutto questo permette al management di guardare con fiducia al futuro, anche se c'è un po' di preoccupazione per la situazione dei mercati finanziari. "La preoccupazione c'è per forza, non potrebbe non esserci. Ma la volatilità dei mercati è dovuta non solo alla situazione dell'Italia, ma anche alla Cina", ha sottolineato Ruffini, ammettendo che comunque "la politica italiana conta: l'Italia è come un'azienda che va gestita. Milano, ad esempio, è un'eccezione. Speriamo che anche l'Italia ci dia una mano, altrimenti diventa più difficile affrontare la volatilità dei mercati".
Intanto Moncler sta studiando accordi in Cina con i grandi player dell'online, puntando a mantenere un'elevata percezione del marchio. "Non abbiamo ancora fatto accordi in Cina, ma stiamo studiando", ha spiegato il numero uno del gruppo, ribadendo che preferisce avere una buona percezione del brand in Asia piuttosto che vendere uno o due milion di euro di merce in più. Sul nome dei potenziali partner Ruffini ha detto: "Sicuramente i player sono quelli: Alibaba, Tmall o Jd.com che sono multibrand. Ma credo", ha puntualizzato, "che la prima cosa sia avere un tuo canale forte, l'app Moncler o il Moncler.cn. Prima devi essere forte lì nei tuoi canali, perché così puoi dialogare con il consumatore e sapere quello che vuole. Non sei succube dei linguaggi di terzi".
Ruffini ha ricordato che le vendite online di Moncler pesano tra il 6% e l'8% del fatturato totale e che sono previste in crescita, ma le stime che circolano di un +20-25% sono elevate. "Tutte le ricerche parlano del 20-25%. Ma bisogna stare molto attenti che questa vendita online non coinvolga solo il tuo canale diretto ma tantissimi partner, non ultimi anche i negozi tradizionali multibrand che vendono on line tramite, ad esempio, Fairfetch", ha osservato il top manager.
Dopo due anni di stagnazione il settore del lusso ha ripreso a crescere nel 2017 e quest'anno circa del 7-8%. Il trend è, dunque, cambiato negli ultimi due anni, come ha fatto presente Flavio Valeri, Chief County Officer di Deutsche Bank, durante il convegno sul lusso organizzato da Pambianco. "In Italia è un comparto importante con un fatturato da circa 80-90 miliardi di euro, 580mila addetti e 67mila aziende. In un momento in cui il pil italiano è sotto osservazione, il lusso è un contributore positivo alla bilancia dei pagamenti", ha concluso Flavio Valeri. In borsa al momento il titolo Moncler sale contro corrente rispetto al mercato dello 0,64% a quota 31,40 euro.