Piazza Affari in cauto rialzo con lo spread sotto 230 punti, bene Tim

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Borse europee ben impostate in avvio dopo la chiusura in rialzo della borsa di Tokyo. L'indice Nikkei dei 225 titoli guida ha guadagnato l'1,30% a quota 22.664,69 punti. Questo anche se Donald Trump ha inasprito la polemica con la Cina sui dazi alla fine della scorsa settimana, minacciando di tassare tutte le importazioni dal gigante asiatico.

Si guarda anche agli sviluppi della situazione in Argentina, che sta tenendo colloqui con il Fondo monetario internazionale per un piano di salvataggio che eviti il default. I problemi del Paese, insieme alle preoccupazioni in Turchia e Sudafrica, hanno portato a preoccupazioni di contagio in altri mercati emergenti o persino nell'economia globale.

In attesa dell'indice Zew in Germania a settembre (precedente: -13,7 punti; consenso: -13 punti), in agenda per le 11:00, l'euro è sostanzialmente stabile sul dollaro. All'avvio degli scambi sui mercati valutari, la moneta unica vale 1,1622 sul biglietto verde. Sui mercati valutari, la sterlina ha mantenuto i suoi livelli dopo il balzo di ieri (cross euro/sterlina a 0,89056) sulla scia dei commenti del caponegoziatore Ue, Michel Barnier, che ha sollevato le speranze che la Gran Bretagna lascerà l'Unione Europea con un accordo di divorzio.

In un clima che appare ora di maggior dialogo con Bruxelles e in attesa del nuovo vertice dei responsabili economici della Lega previsto in mattinata al Viminale sulla manovra prosegue il calo dello spread Btp-Bund. Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi a dieci anni scende questa mattina a quota 229 punti con un rendimento del 2,7%. 

Il Tesoro, come riporta Reuters, ha annunciato che nelle aste a medio lungo di questo giovedì verranno offerti fino a 7,75 miliardi di euro in titoli, tra cui il nuovo Btp a 7 anni novembre 2025 (messo a disposizione per 3,25-3,75 miliardi) che staccherà una cedola del 2,50% contro l'1,45% del precedente benchmark; oltre ad esso verranno riaperte le due scadenze 3 anni (aprile 2021) e 30 anni (marzo 2048). La tornata d'aste di metà mese prende il via domani, quando verranno offerti 6 miliardi di euro di Bot 12 mesi.

Ancora in rialzo il prezzo del petrolio. Il barile di Brent, referente europeo dell'oro nero, guadagna 21 centesimi e si attesta a 77,58 dollari. Stabile il prezzo del Wti, referente americano, che vale 67,61 dollari. Di riflesso a Piazza Affari, dove l'indice Ftse Mib sale dello 0,42% a quota 21.007 punti, Eni segna un +0,15% a 15,87 euro con Berenberg che ha avviato la copertura dell'azione con un rating hold, non stanno al passo Saipem (-0,02% a 4,61 euro) e Tenaris (-0,11% a 13,41 euro).

Rialzo frazionale per StM (+0,28% a 16,23 euro) dopo che la compagnia di semiconduttori giapponese Renesas ha annunciato un accordo per acquistare la californiana IDT per 6,7 miliardi di dollari. L'accordo dovrebbe essere chiuso nella prima metà del prossimo anno, dopo che gli azionisti IDT e le autorità regolatoria competenti avranno dato luce verde.

Renesas ha dichiarato che finanzierà l'acquisto con prestiti bancari per 679 miliardi di yen (6,1 miliardi di dollari) e con riserve. La compagnia nipponica, con l'acquisto, punta a rafforzare la sua presenza nei segmenti industriale e automotive. Renesas Electronics, principale fornitore al mondo di chip per il settore automotive, è stata creata dalla fusione delle unità chip di Hitachi, Mitsubishi Electric e Nec.

Meglio Mediaset (+1% a 2,609 euro), che ha smentito di avere allo studio l'acquisizione delle azioni che ancora non detiene di Mediaset Espana,  Fca (+1,20% a 14,724 euro) con il fondo Usa Tiger Global Management che ha aumentato la sua quota al 3,85% del capitale e Tim (+2,54% a 0,558 euro) su cui Bernstein ha confermato il giudizio outperform e il target price a 0,85 euro all'indomani della presentazione delle offerte iniziali per l'assegnazione delle frequenze per il 5G pari complessivamente a 2.481 milioni di euro. 

Cinque società hanno presentato le offerte economiche iniziali: Iliad, Fastweb, Wind 3, Vodafone e Tim, mentre Linkem e Open Fiber che pure erano state ammesse alla procedura, non hanno presentato offerte. Dal'esame delle offerte iniziali è risultato che la sola società Iliad Italia ha presentato
offerta per il lotto riservato in banda 700 MHz per un importo pari a 676.472.792 euro.

La procedura di gara per tale lotto deve intendersi, quindi, conclusa con la conseguente aggiudicazione a Iliad Italia di tale blocco di frequenze. Invece nessuna offerta iniziale è stata presentata per la banda 700 SDL, nonché per il blocco specifico in banda 3600 -3800 Mhz. Oggi verrà pubblicato sul sito del Ministero dello Sviluppo economico il dettaglio delle offerte presentate dagli operatori.

Tra le banche si muovono bene Ubi (+1,28% a 3,718 euro), Intesa Sanpaolo (+1,35% a 2,397 euro) e Banco Bpm (+1,25% a 2,266 euro). In calo Atlantia (-0,45% a 17,57 euro). Ieri il presidente della Consob, Mario Nava, ha detto dopo il crollo del ponte Morandi a Genova e dopo che il governo ha paventato più volte la possibilità di ritirare la concessione autostradale attualmente in capo ad Aspi (controllata di Atlantia): "Stiamo monitorando, stiamo tenendo il titolo sotto stretta osservazione".

"Stiamo monitorando che l'andamento del titolo sia compatibile con il flusso informativo che in questo caso è il crollo del ponte. È normale che con il crollo del ponte il titolo sia andato giù", ha aggiunto. "Direi che fino ad ora non abbiamo riscontrato anomalie", ha concluso. Poco mossa Astaldi (+0,08% a 1,21 euro) dopo che Moody's ha abbassato il rating a Caa2. L'outlook è rimasto negativo.

Infine, Tiscali è piatta a quota 0,0176 euro dopo che ieri il cda ha costituito il Comitato controllo e rischi e ha avviato negoziazioni con i principali azionisti della società, ICT e Sova Disciplined Equity Fund, per la sottoscrizione di un prestito obbligazionario convertibile cum warrant per massimi 15,6 milioni di euro. Quest'operazione avviene in alternativa rispetto a quanto annunciato lo scorso 30 luglio in merito alla sottoscrizione di un term sheet non vincolante con un investitore qualificato relativo all'emissione di un mandatory convertible.