Borse europee in ripresa dai minimi intraday. Dopo una prima parte della seduta in netto ribasso, ora gli indici europei incoraggiati dai future di Wall Street in modesto rialzo segnano un -0,95% (Dax), un -0,47% (Cac40), un -0,24% (Ftse100). Il migliore con un -0,03% a 22.404 punti il Ftse Mib di Piazza Affari. Ieri Wall Street ha pagato caro il brusco calo dei titoli tecnologici e i timori di una guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina.
Konstantinos Anthis, responsabile della ricerca di ADS Securities evidenzia "i timori di una nuova escalation nella guerra commerciale" tra Usa e Cina "dopo la decisione di Pechino di imporre dazi per 3 miliardi di dollari su prodotti statunitensi" e nota come l'azionario europeo abbia consolidato di recente.
Ora resta da vedere se ci sarà o meno una correzione. Per Konstantinos Anthis "molto dipenderà dai dati sui nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli negli Usa" a marzo, in pubblicazione venerdì, che saranno importanti in termini di outlook per il dollaro. Sul fronte valutario, l'euro si è portato a ridosso di 1,23 dollari (al momento vale 1,23021 euro), mentre il cambio dollaro/yen è stabile a 106,25.
Si confermano in rialzo i prezzi del petrolio: il Wti sale dello 0,21% a 63,14 dollari al barile, mentre il Brent aumenta dello 0,16% a 67,75 dollari. Ma le quotazioni si mantengono al di sotto dei livelli raggiunti la scorsa settimana e poi sfuggiti con la prospettiva di sconti sui prezzi sulle forniture verso l'Asia da parte dell'Arabia Saudita e di un rafforzamento della produzione in Russia.
Sul listino milanese la migliore continua a essere Mediaset (+6,94%) grazie all'accordo commerciale con Sky Italia. In buon rialzo anche Buzzi Unicem (+2,24%) e Banca Generali (+1,07%), promossa da Mediobanca Securities a outperform, seguiti da Moncler (+2,65%) e da Eni (+1,13%) grazie al rialzo del prezzo del greggio. Rialzo più frazionale per Intesa Sanpaolo (+0,39%) che sarebbe interessata a cedere una quota di minoranza di Eurizon per creare una partnership con un player internazionale in modo da creare un player di riferimento nell'asset management europeo.
In coda al listino, viceversa, Leonardo (-1,88%) e StMicroelectronics (-3,17%), penalizzata, quest'ultima, dalla possibilità che Apple abbandoni Intel per passare, entro il 2020, a chip propri da montare sui computer Mac. In calo anche Fca (-1%) in attesa dei dati sulle immatricolazioni auto in Italia e negli Stati Uniti.