La crisi della pubblicità è evidente. Perché il mercato italiano continua a soffrire, anche per la mancanza di eventi di grande richiamo - nel 2016 c’erano gli Europei di calcio e le Olimpiadi - e con l’incombenza della scadenza elettorale del prossimo 4 marzo che già inizia a bloccare gli investimenti per l’incertezza sull’esito finale del voto. E se non ci fossero Google e Facebook a...