Il prossimo governo non dovrà lasciare dubbi sulla volontà di perseguire la politica di riduzione del debito pubblico. Anche senza vincoli europei al bilancio statale, l'Italia ha bisogno di scelte responsabili e di essere credibile. Va proseguito il percorso di riforme in modo da consolidare la crescita in atto. Solo in questo modo non ci sarà nulla da temere quando terminerà il programma di Quantitative Easing della Bce e aumenteranno i tassi.
É il monito lanciato nel corso del suo intervento al 24esimo Assiom Forex di Verona dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Un avvertimento forte e chiaro quello del numero uno di Via Nazionale rivolto ai partiti impegnati nella campagna elettorale in vista del voto del prossimo 4 marzo. "Un aumento del disavanzo pubblico non può sostituirsi alle riforme, rischierebbe di essere controproducente, visto che il problema del debito non può essere eluso", ha precisato Visco mettendo in evidenza come "anche senza i vincoli del Patto di stabilità, resta per noi l'esigenza di compiere scelte responsabili".
L'Italia, ha spiegato, "non è della normalizzazione della politica monetaria che si deve preoccupare, ma della credibilità e dell'efficacia delle riforme e del processo di riduzione dell'incidenza del debito sul prodotto". Visco ha poi posto l'accento sul fatto che "non deve essere ritardata" una diminuzione "continua e tangibile" dell'incidenza del debito sul Pil.
La riduzione dei tempi di rientro richiede innanzitutto disciplina di bilancio", ha sottolineato il governatore ribadendo che "sono essenziali le riforme strutturali volte a innalzare il potenziale di crescita dell'economia".
Se le politiche economiche nazionali "avranno saputo consolidare la ripresa in atto, senza lasciare dubbi agli investitori sulla determinazione del governo a mantenere l'equilibrio dei conti pubblici e
senza deviare dal percorso di riforma avviato in questi anni" allora l'economia italiana "non risentirà" della fine del Qe e del rialzo dei tassi di interesse. Si tratta di "un percorso da proseguire con decisione per migliorare i servizi pubblici, accrescere la concorrenza in quelli privati, intensificare gli investimenti in capitale umano".
La crescita italiana "ha nettamente accelerato nel 2017. Secondo le prime stime la crescita è salita dallo 0,9% nel 2016 all'1,5% lo scorso anno. Quest'anno la crescita del prodotto dovrebbe proseguire a un ritmo prossimo all'1,5%; resterebbe al di sopra dell'1% anche nel
prossimo biennio", ha concluso.