Il Nikkei ha chiuso una sessione molto volatile, con volumi di trading modesti, perdendo fino all'1% a mezzogiorno e terminando in territorio positivo (+0,9%) a 19.327 punti. Dollaro pressoché stabile a 110,43 yen contro 110,46 dell'apertura.
Nel frattempo, si registra un calo di oltre l'1% per Corea del Sud, Singapore e Malesia nel loro primo scambio post-natalizio. Gli indici in India sono diminuiti di quasi l'1%, mentre quelli dell'Indonesia e delle Filippine sono stati limitati allo 0,5%. La Cina e Taiwan, che come il Giappone erano aperte ieri, sono poco mosse. I futures S&P 500 sono diminuiti dello 0,4%.
Gli indici azionari asiatici sono in genere in calo dopo lo scivolone di lunedì negli Stati Uniti. Ma gli indici in Giappone e Taiwan, aperti per Natale, hanno recuperato dopo il tonfo di ieri, a partire dal -5% del Nikkei. Le borse cinesi, anch'esse aperte ieri, sono poco mosse. Ma gli indici in Corea del Sud e Sud-Est asiatico sono scesi un po' oltre l'1% nella loro prima reazione al calo pre-natalizio degli Stati Uniti. I principali indici azionari statunitensi lunedì hanno avuto il peggior periodo di 4 giorni dal 2015, scendendo dell'8-9%, mentre il Dow e l'S&P 500 hanno avuto la loro peggiore vigilia di Natale perdendo quasi il 3%. I mercati in Australia, Nuova Zelanda e Hong Kong sono chiusi per Santo Stefano.