Borsa americana in rialzo dopo che tra Stati Uniti e Cina, dopo i negoziati condotti negli scorsi giorni a Washington tra il vicepremier cinese Liu He e il governo Usa, si è raggiunto un accordo quadro per risolvere gli squilibri commerciali tra i due Paesi che sospenderebbe, di conseguenza, i dazi annunciati negli scorsi mesi. Sempre che i negoziati abbiano successo, come ha poi precisato il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin.
A poco dalla conclusione l’indice Dow Jones guadagna più dell’1%, lo S&P 500 circa lo 0,7% e il Nasdaq lo 0,4%. Petrolio Wti in rialzo dell’1,3% a 72,24 dollari al barile, livello più alto da fine 2014, Brent a 79,22 dollari. L'andamento del prezzo del greggio è influenzato in gran parte dalle attese degli investitori che guardano alle prossime mosse che potrebbe decidere il governo di Washington dopo le elezioni di domenica in Venezuela che Trump ha definito "illegittime" e anche la possibilità che gli Stati Uniti possano arrivare a un accordo con l'Iran sul programma nucleare.
Tornando al tema Cina-Usa, il presidente Donald Trump ha commentato le ultime novità su Twitter con toni trionfalistici. "La Cina ha accettato di importare grandi quantità di prodotti agricoli" in più rispetto alle quota attuali, "è una delle cose migliori accadute ai nostri agricoltori da molti anni". Il presidente ha aggiunto come con Pechino "per la prima volta, stanno cadendo barriere e tariffe".
"Entrambe le parti (Stati Uniti e Cina, ndr) hanno deciso di sospendere le nuove tariffe". Tuttavia, se i negoziati non dovessero avere successo, "il presidente potrebbe decidere di riattivarle", ha detto il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin, nel corso di un'intervista televisiva su CNBC. Le parole di Mnuchin hanno chiarito alcuni dubbi sorti dopo che lo stesso Mnuchin aveva annunciato la sospensione dei dazi, mentre il rappresentante per il commercio Robert Lighthizer aveva indicato come gli Usa avrebbero potuto farvi comunque ricorso.
Gli economisti di Intesa Sanpaolo ricordano che le prossime due settimane hanno molte scadenze importanti per il futuro dei dazi annunciati recentemente: entro oggi dovranno essere presentate le proposte per le nuove restrizioni sugli investimenti cinesi nel settore tecnologico, domani termina il periodo di discussione aperta sui dazi annunciati in base alla sezione 301 del Trade Act (su 50 mld di dollari di import dalla Cina) ed entro fine maggio termina il periodo per presentare le richieste di esenzione dai dazi su acciaio e alluminio.
Tuttavia, il rappresentante del commercio internazionale Robert Lighthizer ha affermato che i dazi restano un importante strumento per "proteggere la tecnologia" americana. In base alle affermazioni di Mnuchin, "i dettagli relativi ai dazi potrebbero essere in limbo fino almeno a metà giugno, ma il resto della delegazione americana sembra essere meno flessibile, soprattutto sul tema degli investimenti cinesi in società tecnologiche", concludono gli economisti.
Non è nell'interesse di nessuno assistere ad una escalation", spiega Caroline Simmons, vice capo degli investimenti in Uk di UBS Wealth Management, secondo cui i timori non hanno mai condizionari più di tanto i mercati. "È rumore, nel medio termine, gli investitori guarderanno ai risultati ottenuti sul fronte della crescita e degli utili societari", conclude l'esperta.
Intanto, sul fronte macroeconomico, l'indice Cfnai, che misura l'andamento dell'attività economica nel distretto della Fed di Chicago, si è attestato a +0,34 punti nel mese di aprile da quota +0,32 di marzo. La media mobile a 3 mesi è a +0,46 punti rispetto ai +0,23 del mese precedente.
Sul fronte valutario, il cross euro/dollaro è stabile a 1,1769, non lontano dal massimo intraday a 1,1779. Sull'obbligazionario il rendimento del Treasury biennale è del 2,578%, mentre quello del decennale è del 3,077%.