Nuova ondata di migranti contro l’UE: cosa sta succedendo in Europa?

Violetta Silvestri

21/09/2021

21/09/2021 - 12:11

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Migranti usati come arma di guerra contro l’UE: succede ai confini con la Bielorussia. Cosa sta accadendo in Europa e perché si teme una nuova crisi migratoria?

Nuova ondata di migranti contro l’UE: cosa sta succedendo in Europa?

Una nuova crisi di migranti sta per scoppiare in UE: il nodo è nei confini con la Bielorussia.

Il Paese sta utilizzando palesemente i richiedenti asilo provenienti soprattutto da Iraq e Afghanistan per dichiarare guerra all’Europa.

Cosa significa e cosa sta davvero succedendo nel vecchio continente? Una nuova ondata di migranti rischia di pressare l’Europa. E mettere in scena le ennesime storie di violazioni dei diritti umani in Occidente.

Migranti contro l’Europa, l’arma della Bielorussia: che succede in UE?

Immigrazione mal gestita - a spese soprattutto di persone disperate in fuga - di nuovo in primo piano in Europa. Questa volta il Paese accusato di strumentalizzare la complessa questione migratoria è la Bielorussia.

L’Unione Europea è ripiombata in una situazione di emergenza immigrazione anche a causa di Paesi terzi che approfittano della vulnerabilità comunitaria in tema di accoglienza per scopi puramente politici. E dopo la pressione di Erdogan, è arrivata quella bielorussa.

Cosa sta succedendo ai confini orientali dell’Europa? Lituania, Lettonia e Polonia, che condividono una frontiera terrestre con la Bielorussia, hanno segnalato un numero crescente di migranti e rifugiati, in particolare cittadini iracheni e afgani, provenienti da Minsk.

La Lituania ha iniziato a costruire una recinzione al confine con la Bielorussia, mentre la Polonia ha dichiarato lo stato di emergenza e schierato l’esercito.

A giugno, i servizi di frontiera lituani hanno registrato un forte aumento del numero di migranti non autorizzati, principalmente iracheni, che attraversavano il confine bielorusso.

Ad agosto, oltre 4.000 persone sono entrate, 50 volte di più rispetto all’intero 2020. Il ministro dell’Interno lituano Agne Bilotaite non ha esitato a dichiarare che l’aumento della migrazione era una forma di guerra ibrida.

Le accuse al dittatore Lukasenko sono chiare: l’arrivo di richiedenti asilo da Iraq e Afghanistan è orchestrato in funzione anti-Europa. Secondo diverse fonti internazionali, il regime bielorusso ha reso più semplice la domanda di asilo nel suo Paese, attirando così i migranti, e ha facilitato l’ingresso addirittura usando voli di bandiera. I richiedenti asilo alloggiano poi in hotel statali e successivamente vengono fatti salire su appositi autobus con destinazione Europa orientale.

Lituania, Lettonia e Polonia stanno quindi reagendo con politiche molto severe e restrittive, basate su respingimenti diffusi. La crisi migratoria in questo confine UE rischia di esplodere.

Perché c’è una nuova crisi migratoria in UE

La strategia di pressione contro l’UE portata avanti dalla Bielorussia sta emergendo senza più dubbi: lo scopo di Minsk è esasperare l’Europa nelle sue debolezze.

L’ondata di migranti che lo Stato bielorusso sta spingendo in territorio europeo è una risposta alle sanzioni UE contro il regime di Lukasenko.

A fine maggio, l’Unione ha vietato alle compagnie bielorusse di sorvolare il suo spazio aereo, dopo la notizia del dirottamento - forzato da Minsk - di un volo Ryanair diretto in Lituania. Qui viaggiava un giornalista di opposizione al Governo bielorusso, che è stato arrestato.

L’episodio ha quindi aggravato le già tese relazioni tra Bruxelles e la Bielorussia, aggiungendo ulteriori sanzioni al Paese oltre a quelle in vigore per i brogli elettorali e la repressione delle proteste nell’agosto 2020.

Con un’Europa ancora divisa sulle politiche di accoglienza e Paesi orientali esasperati e poco inclini all’apertura dei confini, l’autunno caldo dei migranti sta per scoppiare. Complici la Bielorussia e la debolezza dell’UE.

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