Mireille Knoll

Parigi: al via il processo per l’assassinio di Mireille Knoll

Mondo

di Redazione
Martedì 26 ottobre si è aperto a Parigi il processo per l’assassinio a sfondo antisemita di Mireille Knoll, la 85enne sopravvissuta alla Shoah pugnalata e bruciata a casa sua nel 2018. I due imputati sono Yacine Mihoub, 31 anni, e Alex Carrimbacus, 25 anni, che il primo giorno del processo si sono accusati a vicenda.

In apertura del processo in mattinata, il presidente Franck Zientara ha ricordato i fatti: nel marzo 2018 i vigili del fuoco, chiamati per un incendio, avevano scoperto, nel modesto appartamento parigino di Mireille Knoll, il suo corpo parzialmente carbonizzato.

La donna di 85 anni, affetta dal morbo di Parkinson e che non poteva muoversi da sola, era stata accoltellata 11 volte, anche alla gola.

Droga, alcool e violenza: la vita dei due imputati

“Mostri”, ha detto Daniel Knoll, uno dei figli della vecchia signora, prima di entrare nella piccola aula del tribunale. Durante la rievocazione dei fatti, il nipote della vittima non ha mollato l’imputato con il suo sguardo furioso.

La corte ha quindi iniziato ad interessarsi alle personalità dei due uomini, noti secondo le indagini per essere “bugiardi” e “manipolatori”.

Yacine Mihoub conosceva la vicina di casa di sua madre Mireille Knoll dall’infanzia. Era solito fare acquisti per lei al mercato in cambio di una paghetta. Era diventata una sorta di “nonna surrogata”, ha spiegato durante le indagini. “Un rapporto di confidenti, mi ha aiutato molto in molte cose”, ha detto, assicurandosi di vederla “una volta, a volte due, a settimana”.

È emerso inoltre che Mihoub è dipendente da droghe e alcol, tanto che la sera dell’omicidio avrebbe bevuto una dozzina di bicchieri a casa della vecchia signora, insieme al suo co-imputato. Sulla sua fedina penale anche numerose condanne per furti, violenze, aggressioni sessuali, esibizioni, minacce di morte, compreso un numero considerevole di false minacce di bombe, tra cui una in un centro di riabilitazione per giovani che lo avevano rimandato indietro.

Di Carrimbacus vengono messi in luce i problemi psichiatrici, che lo portano ad avere attacchi di violenza incontrollabili e a tentare più volte il suicidio. Anche lui commette furti per i quali è stato condannato molte volte.

Omicidio antisemita

Come riporta il sito Francebleu, i giudici inquirenti hanno deciso di mantenere la natura antisemita dell’omicidio sulla base di una dichiarazione in custodia di Alex Carrimbacus, che “credeva di aver sentito” Yacine Mihoub “parlare dei mezzi finanziari degli ebrei, della loro buona situazione”, e Interviene Mireille Knoll “per spiegare che non tutti gli ebrei avevano una buona situazione”. L’inchiesta ha anche mostrato “l’ambivalenza di Yacine Mihoub nei confronti del terrorismo islamista che in particolare sostiene l’antisemitismo”, hanno osservato i giudici, che hanno però precisato che nessuno lo aveva mai sentito pronunciare affermazioni antisemite.

“I giudici non hanno saputo resistere alla pressione dell’opinione pubblica”, si rammaricava allora la difesa di Yacine Mihoub, che non voleva parlare prima del processo. Alex Carrimbacus “rimarrà al suo posto. A differenza di Yacine Mihoub, non aveva motivo di incolpare” Mireille Knoll, ha dichiarato il suo avvocato, Maître Karim Laouafi. “Soddisfatto” del trattamento da parte della giustizia di questo “caso schiacciante”, l’avvocato dei figli di Mireille Knoll, Maître Gilles-William Goldnadel, dal canto suo sperava in una “severa punizione” per questo “orribile crimine”.

Indignazione ovunque in Francia e all’estero

Il dramma, avvenuto un anno dopo l’omicidio a Parigi di Sarah Halimi, ebrea sessantenne gettata dal suo balcone, aveva portato a una grande “marcia bianca” a Parigi e rilanciato il dibattito su un “nuovo antisemitismo” legato alla Islamizzazione di alcuni quartieri. Mireille Knoll è stata uccisa “perché era ebrea”, ha proclamato il presidente Emmanuel Macron, un’indignazione condivisa in particolare negli Stati Uniti e in Israele, di fronte al destino di questa donna che era fuggita da Parigi nel 1942 per sfuggire all’antisemitismo rastrellamenti. Il processo dovrebbe durare fino al 10 novembre.