Dotata di una prorompente bellezza, tipicamente mediterranea, esordì nel cinema nel 1952, come semplice comparsa, ne Gli eroi della domenica, diretto da Mario Camerini. Il suo aspetto e la sua verve simpatica e accattivante, di ragazza del popolo provocante e spigliata, ma dotata in fondo di saldi principi, le garantirono ben presto il successo; così, dal 1954 interpretò parti di sempre maggiore rilievo, imponendosi all'attenzione del pubblico. Da questo punto di vista deve essere ricordata la sua interpretazione di Poveri ma belli (1956, Dino Risi), a fianco di Renato Salvatori. Fu proprio in questo film che l'Allasio diede vita al suo personaggio più congeniale, a cui conferì originalità e vitalità artistica, nonostante qualche limite, il più evidente dei quali è quello della ripetitività: quello della ragazza "moderna", in apparenza spregiudicata e senza molti scrupoli, ma in realtà moralmente sana. Tale personaggio, tipico del così detto "neorealismo rosa", compare, senza varianti significative, in più film di notevole successo di pubblico e di cassetta, girati negli anni 1956-58. Fra questi possiamo ricordare, nel 1956, Le diciottenni, Maruzzella, e soprattutto Poveri ma belli; il successo di quest'ultimo ispirò, nel 1957, un secondo film sullo stesso argomento, affrontato però secondo un'ottica prevalentemente femminile, Belle ma povere. Nel 1958 fu girato Carmela è 'na bambola, in cui Marisa Allasio recitò a fianco di un attore destinato ad un percorso artistico ben più significativo, Nino Manfredi. Dopo il matrimonio con il conte Calvi di Bergolo, Marisa Allasio pose fine alla sua attività cinematografica, che non ha ripreso neppure dopo la separazione, difendendo con intelligente riservatezza la propria vita privata.