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"I migranti del clima vanno tutelati come quelli che scappano dalle guerre"

Angelica De Vito, napoletana, 27 anni, è consulente diplomatica all’Onu. Con un obiettivo ambizioso: riconoscere come rifugiati coloro che sono costretti a lasciare il proprio Paese a causa dei sempre più frequenti disastri ambientali

Angelica De Vito, napoletana, 27 anni, è consulente diplomatica all’Onu. Con un obiettivo ambizioso: riconoscere come rifugiati coloro che sono costretti a lasciare il proprio Paese a causa dei sempre più frequenti disastri ambientali. "Ho scoperto un vulnus giuridico nel diritto internazionale e ho ritenuto che gli 'invisibili' del clima andassero tutelati come oggi vengono tutelati coloro che scappano dalle guerre, dalle violazioni dei diritti umani, dalle epidemie", spiega in una lunga intervista rilasciata a Donna Moderna. 

Angelica si laurea in Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, con una tesi su migranti sanitari ed eutanasia, ma prima di completare il corso di laurea nel 2018 vince anche la prestigiosa borsa di studio Fulbright, che avrebbe però tenuto “in caldo” fino al termine dell’università. Nell’anno accademico 2019/2020 inizia il periodo americano: con la Fulbright frequenta un master sul Diritto ambientale alla Pace University di New York, poi ottiene l’internship presso le Nazioni Unite: "Sono stata presa nella Missione permanente del Costa Rica e ho capito subito che occupandomi di migrazioni climatiche avrei potuto ricavarmi una nicchia importante all’interno del Palazzo di vetro. Sentivo di aver fatto già un bel pezzo di strada. Sicuramente molta di più di quanto avessi immaginato da bambina". 

"Voglio far cambiare l’articolo 1 della Convenzione di Ginevra, alla voce 'rifugiati'", spiega Angelica. L’articolo a cui si riferisce è quello che definisce giuridicamente lo status di rifugiato: chi teme persecuzioni nel proprio Paese "per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche". La 27enne partenopea ha l’obiettivo di aggiungere a questo elenco coloro che devono scappare a causa dei disastri climatici: "Nel 2018 l’1% della Terra è stato dichiarato inabitabile e la quota aumenterà nei prossimi anni. Sono cominciate le lotte tra le tribù, poi verranno conflitti più grandi tra i popoli, non si può stare a guardare. Persino in Italia, dopo le alluvioni delle Marche e di Ischia, abbiamo assistito a importanti fenomeni di migrazione interna. Il clima ormai spinge le persone a muoversi, ad andare a vivere altrove, ma di questo non si parla ancora". 

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