Sinodo luterano. Nel segno del 70° anniversario e di un deciso impegno per il futuro

Il 25 aprile, Festa della Liberazione d’Italia dal nazifascismo, il parlamento della Chiesa Evangelica-Luterana inizia i suoi lavori

Roma (NEV/CS23), 24 aprile 2019 – “Fede e Futuro – Fede e Azione”, l’agire basato sulla fede e la fede concretizzata attraverso l’agire, saranno la traccia che orienterà i lavori dei 56 sinodali provenienti dalle 15 comunità della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI) distribuite su tutto il territorio nazionale. Oltre ai consueti lavori di un sinodo, fatto di relazioni, di votazioni, di questioni di bilancio e di budget, della distribuzione dei fondi 8xMille e delle decisioni sulle numerose attività diaconali, l’obiettivo è quello di gettare le basi per il futuro. Crisi economica, dramma dei rifugiati, tendenze populistiche e nuovi nazionalismi, cambiamenti climatici e la profonda crisi delle istituzioni europee, sono temi particolarmente intensi anche in Italia. La CELI è solo una piccola chiesa ma affronta le sue responsabilità nella società e fa sentire la sua voce su tutte le questioni importanti.

Il Presidente sinodale Georg Schedereit attribuisce alla CELI, in virtù della sua anima bilingue e biculturale, e del suo radicamento in ambiti culturali e spirituali diversi, una funzione di collegamento e di unificazione: “Dai tempi della Riforma, libertà e responsabilità sono collegate in modo inscindibile. Contribuire a migliorare la società partendo dal nostro particolare punto di osservazione, con la libertà dei luterani e con la disponibilità di cui siamo capaci, questo è il nostro impegno. E per i protestanti l’impegno sociale e politico sono inevitabilmente collegati in base al principio del sacerdozio universale dei battezzati”.

Il tema sarà approfondito il 26 aprile in due momenti. Un primo dibattito che vedrà sul palco Lothar Vogel, professore di Storia del Cristianesimo alla Facoltà Valdese di Teologia di Roma; il Segretario agli Studi della Conferenza delle Chiese Europee, Peter Pavlovic e Cordelia Vitiello, rappresentante legale della CELI; e un secondo momento, nel pomeriggio, che vedrà impegnati i sinodali in cinque gruppi di lavoro.

Un altro filo rosso del Sinodo sarà l’anniversario dei 70 anni. Nel 1949 infatti le Comunità Evangeliche Luterane in Italia, alcune delle quali secolari, si unirono per formare una chiesa dandosi uno statuto. Questi 70 anni coincidono con il più lungo periodo di pace e prosperità che l’Europa abbia mai conosciuto e che oggi è minacciato dall’onda dei nuovi populismi e dei nazionalismi di ritorno, da una profonda crisi delle istituzioni europee e da cambiamenti climatici che impongono nuovi paradigmi sociali ed economici. Heiner Bludau, decano della CELI, considera infatti i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, come la lotta contro la fame, la povertà e l’ingiustizia sociale; le misure contro il cambiamento climatico; la parità di genere, l’accesso all’istruzione, “come un orizzonte di riferimento per i lavori del Sinodo e come condizione imprescindibile per poter arrivare a festeggiare anche i cento anni della CELI. Le celebrazioni non devono in nessun caso distrarci dalle sfide del futuro, che sono il nostro vero obiettivo. Per me ‘Fede e Futuro – Glauben und Handeln’ significano prima di tutto e soprattutto ciò che possiamo fare noi, come cristiani e come cittadini. È per me un binomio inscindibile, in realtà un trinomio, una triangolazione tra la fede che sta alla base di ogni nostra azione e il futuro visto in prospettiva dell’agire quotidiano”.

Il 28 aprile, la quarta seduta del XXII Sinodo si concluderà con un culto solenne nella Chiesa della Comunità Evangelica-Luterana di Roma e con una visita guidata al Palazzo del Quirinale. Una chiusura quindi che riafferma tanto l’identità tedesco-luterana quanto l’inclusione nella società italiana.

Molti gli ospiti che hanno annunciato la propria partecipazione: Olaf Waßmuth (EKD), Ambrogio Spreafico (CEI), Giuliano Savina, (CEI), Stefano Ercoli (SAE), Eugenio Bernardini (Tavola valdese), G. Filo (Slovenia), Luca Maria Negro (FCEI) Giuseppe Miglio (UCEBI) Gabriela Lio (FDEI), Mirella Manocchio (OPCEMI), Karl Rieth (Württemberg e EMS), K. Bestle (S. Maria d. Anima).

Il Sinodo si svolgerà a Roma presso l’Hotel Villa Aurelia, Via Leone XIII, 459.

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La Chiesa Evangelica Luterana in Italia, CELI, raccoglie 15 comunità distribuite su tutto il territorio della penisola. Una comunità nella diaspora che conta solo qualche migliaio di membri e non dispone di grandi beni mobili ed immobili. Essere piccoli però non significa essere irrilevanti. Al contrario, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia è molto attiva in tanti ambiti del sociale, della solidarietà e della cultura con vari progetti e programmi che vanno ben oltre il territorio delle singole comunità. Aiuto immediato a migranti e persone bisognose, temi come le pari opportunità, la salvaguardia dell’ambiente, la lotta alla discriminazione… È una chiesa che fa sentire la sua voce nella società, che non si tira indietro e interviene su tutti i temi scottanti di attualità di carattere politico, etico e religioso. Questo è possibile anche grazie alle quote dell’8xmille che numerosi contribuenti italiani destinano anno per anno alla CELI.