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Sarò in grado di fare il servizio civile?

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(archivio)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 22 ago 2018 11:54 ~ ultimo agg. 11:54
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Con l’uscita del bando del Servizio Civile, comincia una nuova rubrica qui su RiminiSocial e Newsrimini con i racconti dei ragazzi che negli scorsi mesi hanno deciso di fare quest’esperienza.

Sono racconti molto diversi che hanno però alcuni punti in comune, primo tra tutti la soddisfazione per la scelta fatta.

Cominciamo oggi con il racconto di Lara.

 

Ognuno ha una storia alle spalle, costituita da varie esperienze. Io sono qui per raccontarvi un’esperienza che mi ha fatto crescere e che mi porterò dietro per tutta la vita. Cercherò di non essere noiosa; mi soffermerò su quello che mi ha fatto battere il cuore sperando di farvi entrare nel mio mondo e provare le emozioni che ho provato io. Buona lettura!

Due parole, una grande opportunità: Servizio Civile. Dopo 9 mesi dall’inizio di questo progetto sono qui a mettermi a nudo.

Paura

Sono in grado di lavorare con i bambini? Faccio o non faccio domanda per entrare a lavorare in una scuola come servizio civile? E se mi/non mi prendono? Sono stata frenata molte volte proprio da me stessa (la mia migliore amica e allo stesso tempo peggior nemica da sempre) nel fare le cose, proprio per la paura; paura di sbagliare, di essere inadeguata, derisa… A voi è mai capitato? Vi siete mai sentiti impauriti, se non terrorizzati dalla paura del fallimento? Ora posso proprio dirvi: Ragazzi Buttatevi! Ve lo dice una ragazza di ventun anni che sta incominciando ad apprezzare la vita e a prenderne le redini da non molto tempo. Il Servizio Civile mi ha cambiata, mi ha insegnato ad affrontare le mie paure, le mie incertezze, piano piano e a mettermi in discussione.

Confronto con gli altri

Le mie insicurezze mi hanno sempre portata a confrontarmi con gli altri. Morale della favola? Paragonandomi agli altri mi sono sempre sentita inferiore, perdente, fallita. Cominciavo dall’aspetto esteriore e arrivavo alle capacità: tutti migliori di me. Quanti momenti della mia vita ho passato a piangermi addosso.

Un esempio: Un paio di mesi dall’inizio del servizio civile mi è stato detto che più avanti sarebbe arrivata una tirocinante molto brava. In quel momento, la mia testa ha iniziato a vagare, ho cominciato a pensare che quando lei sarebbe arrivata i bambini non mi avrebbero più calcolata. E’ vero scusatemi, non mi sono ancora presentata: mi chiamo Lara e lavoro in una scuola dell’infanzia (a Cattolica) con bambini tra i 3 e i 5 anni. Passa qualche mese e arriva la tirocinante. Inizialmente ero infastidita, ma poi ho messo da parte i pregiudizi, i confronti e mi sono dedicata a fare quello che adoro: stare con i bambini. Loro mi hanno fatto capire che ognuno di noi è diverso da un altro ed è proprio questo che ci rende speciali. Mi hanno insegnato che non possiamo piacere a tutti e che non c’è cosa più bella di essere se stessi. Non tutti lo sanno che i bambini sono dei grandi insegnanti, abbiamo tanto da imparare da loro. Grazie a loro infatti ora riesco a vivere meglio, con più spensieratezza, cercando di trovare il meglio in me e apprezzarmi per quella che sono.

Timidezza/Imbarazzo

Sono una ragazza sensibile e molto timida. Non ci crederete: visto che quando mi imbarazzo divento rossa e questa cosa mi suscita un grande sentimento di vergogna è da 5/6 anni che giornalmente metto il fondotinta. Ora riesco ad andare a scuola anche struccata o leggermente truccata. Un grande traguardo per me.

Pregiudizio

Ho sempre pensato che fare l’insegnante fosse semplice. Niente di più sbagliato; per fare l’insegnate ci vogliono tanta pazienza, sensibilità ma soprattutto tanta passione.

Non potete capire cosa si prova ad arrivare in classe e trovare i bambini che ti stavano aspettando, che ti corrono in contro raccontandoti i loro piccoli problemi. E’ un’emozione pazzesca.

Vi invito a provare un’esperienza di Servizio Civile. Vi cambia completamente; vi permette di mettervi in discussione in ambito sociale e culturale anche se non avete esperienza. Ragazzi e ragazze io mi sento cambiata; anche i miei genitori mi vedono cresciuta, più responsabile. Non è semplice per me descriverlo anche perché non sono molto brava a scrivere, ma dovreste vedere i miei occhi quando ne parlo: brillano. Colgo l’occasione per ringraziare in primis la mia OLP Betti, tutti i bambini, le insegnanti, i genitori. Ognuno di loro mi ha aiutata a crescere. Devo ringraziare anche voi che state leggendo. Grazie di cuore.

E ricordate: lottate per i vostri sogni, non permettete a nessuno di dirvi che non potete fare qualcosa. Credete in voi stessi.

 

Lara
I.C. Cattolica