“Avrei preferito che Draghi continuasse”, Berlusconi dimentica di aver fatto cadere il governo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-15

Un incredibile vuoto spazio-temporale per il leader di Forza Italia

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La sua mano destra non sa quel che fa la sinistra. Un versetto del Vangelo di Matteo sembra racchiudere al meglio le ultime dichiarazioni fatte da Silvio Berlusconi. Questa volta non parliamo di promesse elettorali vintage (non realizzate dal 1994 in poi e non realizzabili oggi), ma di un clamoroso vuoto spazio-temporale in cui sembra essere immerso il leader di Forza Italia. Perché la storia della fine del governo Draghi è nota – ormai – a tutti. Così come i nomi dei partiti (e dei rispettivi rappresentanti parlamentari) che hanno deciso di togliere il supporto all’esecutivo guidato dal dimissionario Presidente del Consiglio. È passato meno di un mese e l’ex Cavaliere ora dice che avrebbe preferito vedere Draghi a Palazzo Chigi fino alla fine della legislatura.

Berlusconi ora dice che avrebbe “preferito che Draghi continuasse”

Nella sua intervista a Libero Quotidiano, il leader di Forza Italia si è lasciato andare a questa dichiarazione:

“Il governo Draghi ha fatto un buon lavoro, che io avrei preferito continuasse fino alla scadenza naturale della legislatura. Tuttavia non ha fatto miracoli, come è ovvio, anche per la presenza al suo interno di forze politiche come i Cinque Stelle che si sono messe di traverso su tutto, fino a farlo cadere. I problemi strutturali dell’Italia non sono certo risolti, la ripartenza dopo la pandemia era appena cominciata, la crisi internazionale determina nuove difficoltà. Il lavoro da fare è molto, ma noi siamo pronti”.

Certamente, Silvio Berlusconi ha ragione su un aspetto: la crisi di governo che ha portato a tutto ciò che conosciamo è partita dall’atteggiamento dei pentastellati. Ma fa sorridere come lo stesso leader di Forza Italia abbia sorvolato sul ruolo attivo del suo partito e della Lega che decisero – contestualmente – di non votare la risoluzione Casini (quella che seguiva le volontà di Draghi, ovvero il prosieguo della stessa maggioranza di governo) e, dunque, decretare la fine di quel supporto all’esecutivo. Perché questa è la vera storia della crisi del governo, senza fare finta che sarebbe stato meglio proseguire fino alla scadenza naturale della legislatura.

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