Il tesoriere del PD e MDP che deve 500mila euro al partito

di dipocheparole

Pubblicato il 2017-12-05

Francesco Bonifazi, il tesoriere del Partito Democratico, su Facebook è tornato a ricordare ai colleghi parlamentari i versamenti dovuti al partito, ovvero la somma che per obbligo ogni eletto è tenuto a versare dopo la sottoscrizione dell’impegno all’atto dell’accettazione della candidatura. La somma è stata destinata a un fondo per gli ex dipendenti del partito …

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Francesco Bonifazi, il tesoriere del Partito Democratico, su Facebook è tornato a ricordare ai colleghi parlamentari i versamenti dovuti al partito, ovvero la somma che per obbligo ogni eletto è tenuto a versare dopo la sottoscrizione dell’impegno all’atto dell’accettazione della candidatura. La somma è stata destinata a un fondo per gli ex dipendenti del partito che sono stati licenziati in questi anni di dimagrimento generale del finanziamento pubblico per i partiti. Qualche giorno fa Bonifazi ha cominciato a inviare lettere ai parlamenti per ricordare l’impegno: tra questi c’è anche Pietro Grasso, che deve ancora versare 83mila euro come si è saputo qualche giorno fa.
francesco bonifazi mdp
Bonifazi ha però approfittato dell’occasione per fa sapere che tra gli eletti in MDP ci sono ancora debiti nei confronti del Partito Democratico per un totale di 500mila euro:

La richiesta vale anche per coloro che sono stati eletti nel PD e sono poi transitati in MDP e che devono ai lavoratori oltre 500.000€.
Sia chiaro che la mia richiesta si riferisce alle somme dovute fino a quando i colleghi hanno mantenuto la loro adesione al PD, non oltre.
Insisto con un accorato appello: questi sono soldi per i lavoratori.
Sono certo che compagni come i nostri colleghi, che sono adesso con il partito di Grasso e D’Alema, non mancheranno di rispettare i loro impegni come ha fatto ad esempio – e non ne dubitavo – Pierluigi Bersani.
Perché anche i lavoratori sono liberi e uguali.

Di qui lo status di Bonifazi, che chiede agli onorevoli e ai senatori di rispettare gli impegni. Stavolta senza fare nomi, ma segnalando che Bersani ha pagato tutto.

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