Yes we care: lo slogan della campagna elettorale di Renzi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-12-04

Nell’anniversario della sconfitta al referendum sulle riforme il segretario del PD annuncia il motto per le prossime elezioni: “C’era ‘I care’ e poi c’è stato ‘Yes, we can’. Adesso il motto della campagna elettorale potrebbe essere ‘Yes, we care’, ci sta a cuore, non lasciamo indietro nessuno”

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“C’era ‘I care’ e poi c’è stato ‘Yes, we can’. Adesso il motto della campagna elettorale potrebbe essere ‘Yes, we care’, ci sta a cuore, non lasciamo indietro nessuno”. Lo ha detto Matteo Renzi a Rtl 102.5. “Nella campagna elettorale dobbiamo puntare sulla lotta al rancore più che sulla crescita. Quattro anni fa era crescita, crescita, crescita. Adesso la crescita va bene ma aumenta il rancore”, ha spiegato il segretario del Pd rifacendosi al Rapporto Censis di qualche giorno fa sull’Italia, dove non si è distribuito il dividendo sociale della ripresa economica e per questo il blocco della mobilità sociale finisce per creare rancore.

Yes we care: lo slogan della campagna elettorale di Renzi

Renzi ha rilasciato l’intervista nel primo anniversario della sconfitta al referendum sulle riforme del 4 dicembre scorso. “Molti di quelli che erano amici perché ero premier mi hanno voltato le spalle” ma altri “sono rimasti compagni di strada”, ha ricordato segretario del Pd a Rtl. “Non volevo continuare, mi sono rimesso in gioco perché migliaia di persone mi hanno detto che non potevo fare un atto di egoismo. Quindi senza indennità, vitalizi o immunità, lavorando nel privato mi sono rimesso in gioco. È una storia semplice e chiara senza eroismi che mi piacerebbe avesse il rispetto degli avversari”, ha aggiunto. “Per me – ha affermato ancora – quel referendum era giusto poi ho perso e hanno avuto ragione gli italiani”.
referendum matteo renzi
“Mi piace discutere delle cose concrete, non dei leader o delle caratteristiche personali”, ha aggiunto, sottolineando che “il Pd non ha solo il segretario: c’è una squadra fatta di tante personalità” da Gentiloni, a Minniti, a Delrio, “e sono convinto che saremo in grado di fare un bel risultato alle elezioni, poi decideremo cosa fare dopo” il voto. Per quanto riguarda gli ultimi scampoli di legislatura, poi, oltre alla legge sul biotestamento e sullo ius soli “ci sono anche altre leggi ferme in Parlamento, vedremo se riusciremo ad approvarle entro la legislatura, ma non sono io che decido, non ho la bacchetta magica, non è più come prima, quando potevamo fare molte cose. Quando avevamo i numeri, la maggioranza, il partito e il governo abbiamo fatto cose che per anni non si erano fatte”.

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