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Il “retroscena Quirinale” di Calderoli contro Draghi: “Siamo una democrazia, e che cavolo...”

Roberto Calderoli

Il “retroscena Quirinale” di Calderoli contro Draghi e contro il centralismo assoluto di una figura cannibale: “Siamo una democrazia, e che cavolo...”

Il “retroscena Quirinale” che non ti aspetti, anzi forse un po’ si, ci ha pensato Roberto Calderoli ad innescarlo e contro Mario Draghi: “Siamo una democrazia, e che cavolo…”. Cosa intendeva con quella frase riportata da Aldo Cazzullo nella sua diretta sul Corriere della Sera? 

Il retroscena di Calderoli contro un Draghi troppo “prezzemolino” che vede il Colle da Palazzo Chigi

Quello che intendono in molti e che sta iniziando bontà sua ad emergere: che il ruolo multitasking di un premier che punta al Colle nel nome di stantie necessità di ottimizzazione tecnica non è roba di libertà ma di necessità. Attenzione, nell’acquario di mezzi pesci rossi che oggi è il Parlamento Calderoli è uno degli squali a cui è meglio non arrivare da dietro

Mentre Salvini cerca la quadra sul premier arriva il retroscena di Calderoli contro Draghi 

E questo lungo traccheggiamento bizantino per trovare la quadra su Draghi che vede anche il “suo” Matteo Salvini impegnato a trattare anche coi paralumi della bouvette a Calderoli ha fatto saltare un attimo i nervi. Calderoli l’ha detta meglio e netta: “Non esiste un presidente della Repubblica tecnico più un premier tecnico. Siamo una democrazia, eccheccavolo”. 

Cosa potrebbe significare per la Lega il retroscena di Roberto Calderoli contro Mario Draghi 

E se non è un no a Draghi questo possiamo dire che ci va abbastanza vicino. Tanto vicino da lasciar presupporre che forse il Salvini nevrile di queste ore sta facendo come quello scoiattolo, ormai animale totem di questo voto quirinalizio, che raccoglie da terra le noccioline una ad una ma non vede l’altro che una ad una glie le porta via dalla tana.