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Riondino contro Salvini: chi ha votato M5S non voleva Lega

Riondino Salvini

Michele Riondino si dice contento di non incontrare Matteo Salvini alla Mostra del Cinema di Venezia e indirettamente attacca anche il M5S.

Botta e risposta tra Michele Riondino, patrino della Mostra del cinema di Venezia, e Matteo Salvini. L’attore afferma di essere contento di non incontrare il ministro, in quanto “elettore del MoVimento 5 Stelle” deluso. Salvini replica: “Io invece lo incontrerei nella speranza di riportarlo sulla retta via”. Arriva anche il commento di Luca Zaia, che ricorda: “Forse Riondino non sa che noi non abbiamo mai politicizzato questa manifestazione e i politici non sono mai saliti sul palco”.

Michele Riondino: un 5 Stelle contro Salvini

A Venezia il cinema viene messo da parte per lasciar spazio ad una piccola polemica politica tra Michele Riondino ed il vicepremier leghista. Matteo Salvini infatti non sarà presente alla Mostra e il padrino Michele Riondino, in una dichiarazione al Corriere Veneto, chiarisce: “Sono contento di non incontrare il ministro Salvini né altri rappresentanti del cosiddetto governo del cambiamento”.

“Salvini – precisa l’attore – non mi rappresenta e non rappresenta la maggioranza di quelli che hanno votato 5 Stelle. E lo dico da elettore dei 5 Stelle“. “Chi ha votato 5 Stelle non si sarebbe mai messo con la Lega. – sottolinea – Non avrei mai accettato il contratto di governo con la Lega e non avrei mai votato 5 Stelle se avessi saputo che loro lo avrebbero fatto”.

Salvini: vip in cerca di pubblicità

A stretto giro arriva la replica del ministro dell’Interno: “Dopo Asia Argento, Roberto Saviano, Gemitaiz e Fabrizio Corona, adesso mi attacca il prode Michele Riondino. Che bella compagnia! – evidenzia – E che tristezza usare il palcoscenico di una Festival (che prende milioni di euro di contributi pubblici) per fare politica… Il cinema e Venezia sono ben altro, per fortuna”.

Salvini poi pubblica una foto e commenta: “Il ‘padrino’ della Mostra del Cinema di Venezia, tal Michele Riondino qui in compagnia della tranquilla Asia Argento, non si sente rappresentato da me e si dichiara ‘contento di non incontrare Salvini'”. “Altro ‘vip’ in cerca di pubblicità? – si domanda quindi – Io invece lo incontrerei volentieri, sono curioso e testardo per natura, nella speranza di riportarlo sulla retta via..”.

Luca Zaia: violenta il senso della Mostra

Luca Zaia corre in soccorso del suo leader. Dopo le dichiarazioni di Michele Riondino il governatore del Veneto scrive un post dove in primis sottolinea nella sua lingua: “Do schei de mona in scarsea no fa mai mal”. “Questo vecchio e saggio detto veneto significa che nella vita bisogna essere umili e saper anche tacere senza voler sempre fare il primo della classe” spiega Zaia.

“Mi dispiace per Michele Riondino che con le sue dichiarazioni sul ministro Matteo Salvini (ma sarebbe stato lo stesso rispetto a qualsiasi politico senza eccezione alcuna) ha rovinato la sacralità della Mostra. – chiarisce – Forse Riondino non sa che noi non abbiamo mai politicizzato questa manifestazione e i politici non sono mai saliti sul palco. Non serviva davvero che arrivasse questa persona a violentare il senso vero della Mostra del Cinema”.

“E’ disdicevole che lo abbia fatto uno che non tiene affatto in considerazione che proprio il ‘tollerante’ Veneto gli ha affidato l’incarico, pur conoscendo bene le sue idee. – specifica – Insomma il ‘tollerante’ Veneto ha dato un prestigioso incarico all’intollerante Riondino, il quale, affermando ‘lo eviterei se lo incontrassi’, non offende in realtà Salvini, ma tutti i cittadini che hanno votato scegliendo questo Governo”. “Ricordiamogli magari che siamo in democrazia. Se pensa di venire in Veneto a fare l’eroe ha trovato il posto sbagliato. – conclude quindi Zaia – Visto che Riondino a volte cita Pasolini, gli ricordo un altro famoso pensiero di questo grande intellettuale: ‘Chi si scandalizza è sempre banale: ma, aggiungo, è anche sempre male informato’. Ecco: Riondino ha perso una buona occasione per tacere”.