Usa. Non solo Dazi, Washington sanziona la Cina anche sulle armi

di Francesco Cirillo

La semi guerra fredda Washington-Pechino continua anche nel campo degli armamenti. Washington ha introdotto sanzioni nei confronti di Pechino per la sua acquisizione delle batterie missilistiche S-400 di fabbricazione russa e stabilite con Mosca da diversi anni.
Secondo il Dipartimento di Stato le sanzioni sono legali poiché in linea con quelle applicate contro alcuni vertici militari della Federazione Russa per la questione delle influenze durante le elezioni presidenziali statunitensi del 2016. Le sanzioni seguono un provvedimento legislativo approvato dal Congresso nel 2017, denominato CAATSA- Countering America’s Adversaries Through Santions Act (Legge per contrastare gli avversari dell’America attraverso le sanzioni).
Il provvedimento è stato approvato seguendo le linee delle azioni sanzionatorie effettuate contro la Corea del Nord, per cui Trump ha deciso di allargare il provvedimento CAATSA nei confronti della Cina e dell’Iran.
Ieri il segretario di Stato Mike Pompeo ha inserito nella blacklist 33 membri dell’intelligence e della Difesa russa ed ha sanzionato anche l’apparato militare di Pechino, colpevole di comprare aerei e sistemi di difesa missilistica di produzione russa.
La reazione furiosa di Mosca e Pechino non si è fatta attendere.
Il Dipartimento di Stato, consultatosi con quello del Tesoro, ha imposto il CAATSA nei confronti del generale Li Shangfu, ingegnere e capo del Dipartimento per lo sviluppo degli equipaggiamenti militari. Le sanzioni sono state applicate per via delle cospicue transazioni di Pechino effettuate verso la Rosoboronexport, l’agenzia statale russa che si occupa delle importazioni e delle esportazioni di materiale bellico, che si trova nella blacklist di Washington. Le transazioni comprendono la consegna di dieci caccia SU-35 nel 2017 e dei sistema missilistico S-400 nel 2018.
Le sanzioni CAATSA congelano tutti i beni dei soggetti colpiti presenti sul territorio statunitense e proibiscono a Li Shangfu di ottenere visti di ingresso per gli Stati Uniti. La Cina non ha mai aderito al programma di sanzioni anti-russe dopo l’annessione della Crimea da parte della Federazione Russa nel 2014.
La portavoce del Dipartimento di Stato Heather Nauer ha dichiarato che l’amministrazione Trump continuerà ad attivare il CAATSA ed ha invitato tutti i paesi a limitare le relazioni con la Russia per quanto riguarda il settore della difesa.
Secondo la BBC, che ha interpellato un alto esponente della Casa Bianca, il pacchetto di sanzioni CAATSA puntano ad obbligare la Federazione Russa ad aumentare i costi nel settore della difesa e non tenta di limitare le capacità militari difensive di nessun paese.
Se Mosca e Pechino sono le prime ad essere colpite sul settore militare, le altre potenze regionali che trattano con Mosca per ora non sono state toccate. L’Asia rappresenta per la Russia il 70 per cento delle sue esportazioni militari, e il principale acquirente non è la Cina bensì l’India.
Nel 2017 la Russia ha consegnato a Nuova Delhi 42 aerei Su-30MK, due Awacs A-50ehl e l’India ha acquistato negli ultimi anni quasi mille carri armati T-90. L’India sta trattando con Mosca anche per l’acquisizione del sistema missilistico S-400, dopo che nel 2016 ha ordinato sempre alla Russia la costruzione di un sommergibile della classe Akula.
Recentemente la stampa indiana si è domandata se la trattativa russo-indiana non rischi l’applicazione del CAATSA e quindi che il paese sia colpito dalle sanzioni statunitensi.
Ma la mossa di Donald Trump punta sul confronto commerciale che è in atto nei confronti della Cina, alzando la tensione anche sul fronte politico-militare. L’attivismo di Pechino nel Mar Cinese Meridionale preoccupa i vertici militari statunitensi che contrastano Pechino con manovre militari della marina Usa. L’azione sanzionatoria americana sembra aver tuttavia dato l’effetto contrario, dal momento che Mosca e Pechino hanno mostrato indignazione in modo congiunto e la Russia ha accusato Washington di giocare con il fuoco e ha sostenuto che tali azioni mettono a repentaglio la stabilità globale. Dalla Cina arrivano accuse agli Usa di violare le norme internazionali ed ha chiarito che la cooperazione politico-militare con Mosca per le compravendite di armi è nell’ambito di una collaborazione strategica con il fine di assicurare la stabilità dell’Asia Orientale.