Palermo, stato-mafia: il 20 deporrà il boss Giuseppe Graviano
Si svolgera' il 20 ottobre la deposizione del boss mafioso di Brancaccio, Giuseppe Graviano. Lo ha stabilito Alfredo Montalto, presidente della Corte d'assise dinanzi al quale si celebra il processo sulla trattativa tra Stato e mafia. L'esame del boss - detenuto al 41 bis - avverra' in videoconferenza. Era stato il sostituto della Procura nazionale antimafia, Nino Di Matteo, nell'udienza del 22 settembre scorso a "specificare" quali saranno gli argomenti su cui il boss sara' chiamato a rispondere davanti alla Corte d'assise. "L'esame di Graviano attiene alla contestazione -aveva detto - che ha subito con l'avvio di questo processo, e cioe' di avere partecipato con piu' condotte alla violenza e alla minaccia al corpo politico dello Stato".
Non e' tutto. Giuseppe Graviano e' stato intercettato per oltre un anno mentre discuteva con il compagno di socialita' Michele Adinolfi. La Corte d'assise il 29 giugno ha deciso di "ammettere" al dibattimento queste intercettazioni (21 su 32). Tra cui quelle in cui il boss di Brancaccio, tra le altre cose, parla di Silvio Berlusconi ("Mi ha chiesto una cortesia...", dice in un dialogo intercettato; in un'altra lo chiama "traditore": "Trent'anni fa mi sono seduto con te... Ti ho portato benessere...", si sfogava ancora col suo interlocutore Adinolfi). Ma anche quella del 23 aprile 2016 in cui il boss conversa con la moglie e il figlio sulle modalita' di concepimento di quest'ultimo. Il figlio infatti e' stato concepito quando il boss era gia' in detenzione col regime del 41 bis. Ha proseguito Di Matteo: "Porremo domande a Graviano sulle ragioni che portarono alle stragi del 1992 e del 1993, sui contatti tra soggetti esterni e cosa nostra, se ci furono, e come e in cosa questi abbiano agito ed influito. Porremo anche domande sul concepimento del figlio Michele e del nipote (figlio di Benedetto), in particolare sulle modalita', sui tempi".