Siracusa scende in strada per dire no alla mafia (LE FOTO)
Scelto un luogo simbolo per la partenza della "Marcia per la legalità" a Siracusa: piazza Santa Lucia. La Borgata alla fine degli Anni Ottanta era il "feudo" del boss Totuccio Schiavone, ucciso dalle cosche rivali e il suo corpo mai ritrovato. La società civile, sindacati, amministratori, deputati, associazioni studenti, ma anche comuni cittadini, hanno voluto dire no ad ogni forma di violenza e di illegalità. Una manifestazione “Siracusa in rete: uniti contro la criminalità” che si ribella all'escalation che negli ultimi mesi ha fatto ripiombare la città nella paura. Attentati dinamitardi e con il fuoco contro piccoli commercianti, l'avvertimento al sindaco Giancarlo Garozzo al quale hanno bruciato l'auto della moglie, le minacce mafiose fatte al giornalista Paolo Borrometi. Un migliaio le persone hanno attraversato la città in un corteo silenzioso contro il racket delle estorsioni e qualsiasi altra forma di violenza. Presenti tra gli altri, vecchi e nuovi deputati regionali, il primo cittadino del capoluogo, Giancarlo Garozzo ed il Commissario straordinario del Libero Consorzio, Giovanni Arnone. Non poteva mancare nè l'Associazione Libera, nè l'Antiracket che poco prima che partisse il serpentone umano aveva detto che rispetto al "passato sono diminuite le denunce, ricordando a coloro che sono vittime del pizzo, che lo Stato li sostiene". Siracusa, la città calma, la città “babba” unita, dopo tanti anni per far fronte comune, ha raggiunto il cuore del centro cittadino, piazza Archimede in un tripudio di colori, bandiere al di là delle appartenenze politiche e degli odi di partito. Un No forte e un appello alla collaborazione con le Forze dell’Ordine per un corteo che da tempo non si vedeva sfilare per le vie della città di Archimede.
Anita Crispino