Europei di Monaco, i maratoneti israeliani vincono l’oro 50 anni dopo la strage delle Olimpiadi del 1972 – Il video

La vittoria del team composto da Marhu Teferi, Gashau Ayale, Omer Ramon, Yimer Getahun e Girmaw Amare, arriva cinque decenni dopo il massacro terroristico che costò la vita a 11 atleti israeliani

La squadra israeliana maschile di maratoneti ha conquistato la medaglia d’oro nella maratona a squadre dei Campionati Europei di Monaco, 50 anni dopo la strage terroristica del 1972 che costò la vita a 11 atleti olimpionici israeliani. Sul gradino più alto del podio sono saliti Marhu Teferi, Gashau Ayale, Omer Ramon, Yimer Getahun e Girmaw Amare, davanti agli atleti di Germania, Spagna, Francia e Italia. Si tratta di una vittoria dall’indubbio valore simbolico per Israele, dove il ricordo del massacro delle Olimpiadi di Monaco ’72 vibra ancora vivido nella memoria collettiva, e la polemica sul risarcimento dovuto dalla Germania ai familiari delle vittime non si è mai sopita. Questi ultimi, la scorsa settimana, avrebbero rifiutato una nuova offerta di risarcimento da parte di Berlino e avrebbero dichiarato di voler boicottare le commemorazioni del 50° anniversario della tragedia. Lo riporta il canale televisivo israeliano i24News.


La strage delle Olimpiadi di Monaco 1972

Il 5 settembre 1972 otto uomini palestinesi armati, rappresentanti del gruppo militante “Settembre nero”, fecero irruzione negli alloggi della squadra israeliana nel villaggio Olimpico, uccidendo subito due atleti che avevano tentato di opporre loro resistenza e prendendone in ostaggio altri nove. In cambio del rilascio degli ostaggi, il gruppo armato chiese a Israele di rilasciare oltre 234 prigionieri detenuti nelle carceri israeliane e di due terroristi tedeschi. In un successivo tentativo di liberazione dei prigionieri da parte della polizia tedesca all’aeroporto di Fürstenfeldbruck, vicino a Monaco di Baviera, tutti e nove gli israeliani presi in ostaggio vennero uccisi, così come cinque degli otto terroristi e un agente di polizia tedesco, per un totale di 17 vittime. Dopo I’attentato, i Giochi Olimpici vennero sospesi per 34 ore, e nello stadio principale della manifestazione venne celebrata una messa per commemorare le vittime dell’attacco. Malgrado l’attentato, le Olimpiadi continuarono per volere dell’allora presidente del Cio, Avery Brundage.


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