Quirinale, Salvini: “Ecco la rosa dei nomi”

Matteo Salvini ha comunicato i possibili candidati al Colle per il centrodestra. Sono tre i nomi ufficiali avanzati per la presidenza della Repubblica: Letizia Moratti, Carlo Nordio e Marcello Pera. Non entrano nell’elenco Giulio Tremonti, Antonio Tajani, Franco Frattini e la presidente del Senato Elisabetta Casellati. “È una terna che offriamo alla discussione – ha detto Matteo Salvini illustrando la proposta – sperando che non ci siano veti”. Salvini ha precisato che non fa parte della lista la presidente Casellati essendo attualmente in carica e avendo già per questo la dignità e lo status per una possibile candidatura. E quanto a Tajani, “avrebbe i titoli ma non candidiamo dirigenti di partito”. Sul nome di Frattini, attuale presidente del Consiglio di Stato, pare ci sia stato un “No” del Pd e di Italia viva. “I nostri nomi non hanno neppure in tasca una tessera di partito”, ha detto Salvini. Che ha sentenziato: “Mario Draghi è a Chigi e lavora bene lì”. I nomi dei “quirinabili” sono emersi dopo un incontro fra lo stesso ex ministro dell’InternoGiorgia Meloni e Antonio Tajani. Un fatto è certo: Salvini fino a ieri ha lavorato su più tavoli. La leader di Fratelli d’Italia, intervenendo alla conferenza stampa, ha precisato che quelli del centrodestra non sono candidati di bandiera”. Ha inoltre ricordato che gli ultimi quattro presidenti della Repubblica hanno una provenienza di sinistra e che quindi sarebbe giusto nel rispetto del principio di alternanza che il nuovo capo dello Stato possa avere una appartenenza culturale diversa, tanto più in un Parlamento in cui il centrodestra ha la maggioranza relativa. Quelli proposti dal centrodestra sono “nomi sicuramente di qualità e li valuteremo senza spirito pregiudiziale”.

Lo ha detto Enrico Letta conversando con i giornalisti in Transatlantico proprio mentre Salvini, Meloni e Tajani tenevano la loro conferenza stampa. Al termine della quale non hanno però lasciato spazio a domande dei cronisti, che sicuramente avrebbero insistito su questa “apertura”. Anche oggi l’esito della votazione è stata una “fumata nera”. Come ieri si è registrata l’ennesima valanga di schede bianche: 527. Paolo Maddalena si è confermato il più votato, con 39 preferenze, al pari dell’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Seguono Renzo Tondo (18) Roberto Cassinelli (17), Ettore Rosato (14), Umberto Bossi (12) Giancarlo Giorgetti, Luigi Manconi e Marta Cartabia (8), Silvio Berlusconi e Giuseppe Moles (7) e Nicola Gratteri (6). Sono state 38 le schede nulle e 125 i voti dispersi. Si ricomincia domani alle 11. Ieri Salvini aveva avviato il dialogo con Enrico Letta, innanzitutto su Mario Draghi. Ma, secondo fonti vicine al Pd, l’intesa era apparsa subito difficile. Dopodiché, il segretario della Lega si era sintonizzato sul canale “gialloverde”, parlando con Giuseppe Conte. “L’opinione condivisa – come testimoniano le dichiarazioni di queste ore di dem e Iv – è che in una fase delicata per la crisi Ucraina serva un profilo di presidente della Repubblica “europeista e atlantista”. Intanto, Enrico Letta avverte il centrodestra: “Il mio ruolo – dice in una intervista alla Cnbc – è proteggere Mario Draghi ed è assolutamente importante averlo nelle istituzioni del Paese”. Il segretario del Pd ritiene il premier ed ex presidente della Bce” un asset straordinario”.

A proposito del capo del Governo, ieri in mattinata era andato in scena un colloquio di un’ora tra Draghi e Salvini. Chiaramente l’ipotesi del premier al Quirinale presuppone un accordo per il nuovo governo. Ma in una nota della Lega di oggi è stata smentita la ricostruzione. “Non è in corso alcuna trattativa tra il senatore Matteo Salvini e il presidente del Consiglio Mario Draghi a proposito di un presunto rimpasto. È infondato e irrispettoso per il senatore Salvini e per il presidente Draghi immaginare che in questa fase – anziché discutere di temi reali come caro-energiainflazione, scenari internazionali, opere pubbliche o Covid – siano impegnati a parlare di equilibri di governo. A proposito di Quirinale, il senatore Salvini è al lavoro su alcuni nomi – donne e uomini – di altissimo profilo. Nessuna confusione né perdite di tempo: la Lega vuole essere garante di stabilità, responsabilità e concretezza”. Renzi a Radio Leopolda ha “incoronato” Salvini Kingmaker” della corsa al Quirinale. “Quello che ha l’asso in mano per chiudere questa partita – ha detto l’ex premier – si chiama Matteo Salvini, ha l’asso in mano e deve scegliere quando calarlo”. Secondo Renzi il leader della Lega “ha quattro ipotesi: insistere su un nome di centrodestra anche contro un pezzo del Parlamento, sperando che passi. Cercare un grande accordo con tutti su un nome fuori dal giro; terza ipotesi accordo con Conte; infine, un sistema di usato sicuro”.

Aggiornato il 25 gennaio 2022 alle ore 21:50