Appello studiosi a Conte, eliminare insegnamento Storia è suicidio collettivo

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Proposita – Ufficio stampa e comunicazione Si chiude la tre giorni Communis Herditas a Frascati. Bene visita premier a suo ex liceo, ma si chiede impegno a governo per latino e greco patrimonio Unesco.

Nello stesso giorno in cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato, durante la visita al suo ex liceo classico di Foggia, della scuola come di “un pilastro” senza il quale non c’è futuro, gli studiosi rivolgono un appello al governo: non dimenticare l’importanza dell’insegnamento della storia. “Siamo molto preoccupati in merito alle proposte nefaste di abolire o ridurre lo studio di questa materia a favore di altre discipline che si dicono più utili e remunerative. La storia è proprio il pilastro su cui si fonda la nostra scuola e i nostri licei; ridurne lo studio significa distruggere il nostro Paese e la sua identità. Eliminarla dai programmi sarebbe un suicidio collettivo” ha detto il prof. Luigi Miraglia, direttore dell’Accademia Vivarium novum in chiusura del convegno Communis Hereditas a Villa Falconieri a Frascati, in provincia di Roma. L’Accademia è un campus internazionale che incoraggia la riscoperta della cultura classica tramite lo studio del latino e del greco antico, utilizzandolo anche come lingua parlata tra gli studenti che in questo modo superano la difficoltà di comunicare tra loro provenendo da varie parti del mondo, europeo e non. Oltre trecento persone hanno assistito al convegno, con circa quaranta relatori intervenuti nel corso dei lavori.

Partendo dall’appello lanciato nel 2017 per il riconoscimento, da parte dell’Unesco, di latino e greco come patrimonio immateriale dell’umanità, la tre giorni frascatana ha toccato vari temi, dal superamento dei nazionalismi al mantenimento della pace, utilizzando sempre come collegamento il latino e la cultura classica. “Le lingue classiche devono essere una forma di contaminazione della contemporaneità” ha detto il prof. Gaetano Lettieri, docente di Storia del Cristianesimo all’Università degli Studi “La Sapienza”. “Più tradizioni letterarie diverse possono convivere tra loro, fino all’unione di oralità e scrittura intesa come mezzo per comunicare attraverso il tempo e lo spazio” ha ribadito Miraglia. Una testimonianza particolarmente efficace di questa possibilità si è espressa nell’intervento di Junyang Ng, ex studente cinese dell’Accademia Vivarium novum e ora docente della Wenli Academy, dove ragazzi dai nove ai ventiquattro anni studiano il latino e le lettere classiche occidentali per dodici ore alla settimana.

Oggi abbiamo una forma di appiattimento nell’apprendimento, soprattutto sulla rete, che è orizzontale, cioè si naviga di link in link e quindi viene meno quell’approfondimento, cioè quella verticalità che è alla base di ogni conoscenza” ha detto Renato Parascandolo, già direttore di Rai Educational. “Educazione all’apprendimento, al dialogo e al confronto: questo dovrebbe essere il compito del servizio pubblico che non dovrebbe essere limitato alla radiotelevisione, ma dovrebbe riflettere sul concetto di servizio pubblico nella rete”, ha concluso Parascandolo.

Riconoscere latino e greco come beni dell’umanità

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