«La sera al circolo con tacchi e vestitini corti»

I particolari dell'inchiesta. Due degli indagati in silenzio. Il terzo chiarisce la sua posizione

Avellino.  

 

di Simonetta Ieppariello

Emergono ulteriori particolari sul caso di presunta induzione alla prostituzione minorile che sarebbe avvenuta in un circolo privato di Avellino. Secondo quanto trapelato rispetto alle dichiarazioni fornite dalle minorenni, il gestore avrebbe fornito indirizzi, consigli su come comportarsi nei confronti dei clienti particolari. «La sera avremmo dovuto raggiungere il circolo con abiti succinti e tacchi alti».  

Ora si attende che sia fissata la data del riesame per i tre indagati, raggiunti da una misura di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli, Isabella Iaselli, su richiesta della Procura distrettuale. Le intercettazioni costituiscono un grosso faldone, al vaglio ora degli inquirenti. Potrebbero spuntare nuovi nomi dall'inchiesta che ha travolto la comunità avellinese. Nomi, forse, di altri professionisti che potrebbero aver frequentato quel circolo.

Ultimati gli interrogatori di garanzia, i difensori di F. D. V., 70enne gestore del circolo di via Vasto, ristretto nel carcere di Bellizzi Irpino, M. L., 87enne commerciante di auto e P. R, 52enne consulente del lavoro, detenuti agli arresti domiciliari, hanno depositato al Riesame un'istanza di annullamento dell'ordinanzaa di custodia cautelare.

E proprio in attesa di chiarire la loro posizione dinanzi al collegio del riesame, due dei tre indagati, il 70enne e l'87enne di Lapio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre il terzo ha risposto alle domande del magistrato. 

Un'indagine scattata anni addietro, andata avanti dal 2014 al 2017. In quel circolo, dunque, sarebbero avvenuti gli incontri sessuali a pagamento con le minorenni indotte alla prostituzione.