Fratelli d'Italia: "No alla riapertura della discarica"

Checola: "Quel territorio ha già dato"

Benevento.  

Il responsabile regionale del Dipartimento Aree interne di Fratelli d'Italia, Jonathan Checola interviene per ribadire il no del partito alla riapertura della discarica di Sant'Arcangelo Trimonte, nel Sannio, paventata per cercare di alleggerire lo Stir di Casalduni peraltro fermo da agosto scorso a causa dell'incendio appiccato alla struttura.
“La richiesta dei consiglieri provinciali Ruggiero e Lombardi, entrambi del Partito Democratico, arrivata a poche settimane dal voto unanime del consiglio provinciale sulla riapertura della discarica di Sant'Arcangelo Trimonte, non mi consente di poter tacere", spiega Checola. "Una soluzione, quella della riapertura della discarica, che danneggerebbe ancora una volta tutti i cittadini di Paduli e Sant'Arcangelo Trimonte. Due paesi che insieme non superano i 5000 abitanti dove negli anni sono state realizzate ben tre discariche: una comunale; una consortile; una regionale. La terza discarica, quella regionale, realizzata per far fronte all'emergenza rifiuti in Campania, sarebbe stata costruita previa bonifica delle prime due già esistenti. Cosa mai avvenuta. Tra l'altro a seguito di numerosi esposti, nel 2011 il sito è stato posto sotto sequestro perchè evidenziava tre profili di criticità: fuoriuscita di percolato; inquinamento delle falde; pericolo di frane. Oggi, dopo ben otto anni, solo uno dei lotti è stato dissequestrato e la priorità della Provincia dovrebbe, anzi dovrà, essere quella di garantire ai cittadini delle due comunità la salubrità del loco. Se, come si vocifera, l'intenzione è quella di realizzare un ciclo dei rifiuti provinciale, dalla raccolta allo sversamento, la soluzione non può essere certamente di andare a gravare ulteriormente su territori che hanno già dato. Invocare la riapertura della discarica di Sant'Arcangelo Trimonte - conclude l'esponente regionale di Fratelli d'Italia -, è la prova visibile di una gestione scellerata del territorio volta a “tamponare” i problemi, adottando scelte assai discutibili che gravano sempre sulle stesse comunità.”