Morto a Napoli il padre di Fatima la prima jihadista italiana

Era malato. Anche lui condanna a quattro anni

Sergio Sergio, malato da tempo, si è spento in un ospedale del Napoletano. La figlia andò in Siria per combattere con l'Isis

Napoli.  

Muore un altro membro della famiglia di Maria Giulia Sergio, alias Fatima, la prima jihadista italiana, condannata a nove anni di prigione e di cui non si hanno più notizie dal 2015. Sergio Sergio, 63 anni, è deceduto ieri notte alle 3 per complicazioni al fegato all’ospedale di Apicella in provincia di Napoli.

Sergio era il padre di Maria Giulia 'Fatima', la prima foreign fighter italiana partita per la Siria nell'autunno 2014 e condannata a 9 anni in contumacia per terrorismo internazionale era malato da tempo.

Anche l'uomo nel dicembre del 2016 era stato condannato a 4 anni per «organizzazione del viaggio con finalità terroristiche» ed era in attesa del processo d'appello. «Sono basita, mi sono morti due assistiti in attesa di giudizio, cosa posso dire?», ha spiegato l'avvocato Erika Galati, facendo riferimento al fatto che nell'ottobre del 2015 era morta, poco dopo essere stata scarcerata, anche Assunta Buonfiglio, la madre della presunta jihadista italiana. Tra l'altro, lo scorso febbraio la Corte d'Assise d'Appello di Milano ha confermato la condanna a 5 anni e 4 mesi di carcere per Marianna Sergio, sorella di 'Fatimà, anche lei arrestata nel luglio del 2015 a Inzago (Milano) assieme al padre Sergio Sergio e alla madre. 

Nato a Sava, in provincia di Taranto, all’inizio del Duemila Sergio Sergio si era trasferito con la famiglia da Casola, in provincia di Napoli, a Inzago, nell’hinterland milanese. E’ stato operaio presso la Elco, una società di impianti elettrici di Inzago, da cui viene messo in cassa integrazione nel 2010. Nel 2014, su pressione delle figlie, si è converte all’Islam. 

L’uomo aveva poi raccontato al Corriere di essersi pentito della scelta fatta e di aver intrapreso un percorso per ritornare cattolico. Quest’estate in agosto durante un colloquio aveva anche raccontato di essere sicuro che la figlia fosse ancora viva ma di non aver nessuna prova per poterlo sostenere. Sergio aveva interrotto i rapporti anche con l’altra figlia Marianna, detenuta in Sardegna.

Siep