Sepe: «La camorra è un tumore maligno tra i giovani»

Il monito dell'arcivescovo metropolita di Napoli

Napoli.  

Non c’è pace per Napoli tra spari e morte che seminano ancora terrore nel centro.

Nuova «stesa» tra i vicoli a ridosso di via Toledo: questa volta è successo al Cavone, nel trafficatissimo tratto di strada che da via Francesco Saverio Correra sbuca su piazza Dante. E arriva il monito del cardinale Crescenzio Sepe che dice la camorra è un tumore maligno tra i giovani. Nessun dubbio per l’arcivescovo metropolita di Napoli: «Si è creato un vuoto di malavitosi per cui questi ragazzi, abbandonati a se stessi fanno della strada e della violenza un'arma per potersi affermare e pensare di dominare questi quartieri senza una consistente forza che possa ostacolare la loro azione malavitosa» I centauri tutti con il volto semicoperto da passamontagna e caschi - hanno sparato all'altezza di un bar almeno venti colpi. In strada c'era ancora molta gente. Scene di panico e paura hanno scandito spari e arrivo delle forze dell'ordine.

La pista di una vendetta (o di un avvertimento) riconducibile alle estorsioni resta al momento quella privilegiata.

Anche il Cavone - insieme con la confinante zona dei Quartieri spagnoli - è una di quelle aree in cui si stanno ridefinendo alcuni equilibri criminali.

Nella notte di giovedì qui si è registrata un'altra «stesa», mentre il 19 novembre i killer sono entrati in azione per assassinare in piazzetta Trinità degli Spagnoli il pregiudicato 38enne Gennaro Verrano.

Siep