Dossier su preti gay: Sepe: «Chi ha sbagliato deve pagare»

Il monito

Napoli.  

 

di Siep

 

Un file di 1233 pagine. E se i casi di presunta omosessualità che coinvolgono decine di sacerdoti saranno accertati, "coloro che hanno sbagliato devono pagare e devono essere aiutati a pentirsi per il male fatto". Insomma, il monsignore spiega che, analizzando il materiale, sarebbe stato accertato che si tratta di peccati non di reati.

Intanto il Cardinale Sepe precisa che nel dossier "non figurano nomi riconducibili alla Diocesi di Napoli”, rimarcando "la gravità dei casi denunciati" e assicurando di provvedere a trasmettere il materiale a tutte le curie interessate.

La Curia di Napoli spiega che "nel materiale consegnato" non si riscontrano "casi di pedofilia né alcun profilo di condotta penalmente rilevante. Si tratta di peccati, non di reati".

Dal canto suo il vescovo di Teggiano-Policastro Antonio De Luca in una lettera rimarca la sua solidarietà al vescovo e alle comunità scosse dallo scandalo.

di Seguito la lettera:

“La divulgazione di notizie riguardante i comportamenti scandalosi di alcuni membri del clero di molte diocesi del Mezzogiorno, addolora in maniera grave la nostra comunità diocesana. La consegna del dossier da parte della Curia di Napoli permetterà di prendere visione delle responsabilità e le necessarie iniziative canoniche che la Santa Sede stabilisce in questi casi”. E’ quanto si legge in una nota a firma del Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro Antonio De Luca all’indomani del dossier scandalo sui preti omosessuali.

“Nel frattempo non possiamo non esprimere la vicinanza alle comunità turbate e preoccupate di fronte al rischio di vedere vanificata una consolidata esperienza di fede e di cultura religiosa che da sempre ha contraddistinto questa terra. Ci sta a cuore altresì riaffermare e riconoscere l’opera meritoria di moltissimi nostri sacerdoti che nella quotidiana fedeltà alla loro vocazione e alla loro missione hanno scritto pagine di memorabile tradizione. Ancora oggi i nostri sacerdoti incidono in maniera notevole e creativa nel tessuto vitale delle nostre comunità, con un’attenzione spiccata verso le istanze educative, sociali, e familiari. Ad essi va il grato riconoscimento, e per questa generosa offerta di sé stessi le nostre comunità non si sentano tradite!”

“Incombe l’obbligo anche di riconoscere sbagli, errori, opache testimonianze, e richiesta di perdono; perciò con la fermezza che ha ispirato sempre i percorsi e le decisioni, riaffermiamo come Chiesa la totale disponibilità a intraprendere le decisioni e le sanzioni canoniche per un necessario cammino di purificazione vissuto con profonda attenzione alle denunce e con sensibile cautela verso possibili false accuse. Il Vescovo, il presbiterio diocesano, gli operatori pastorali, lavoreranno per riportare la bellezza della fedeltà sul volto della nostra chiesa. La certezza del comune servizio alla verità del Vangelo rafforzi i nostri vincoli ecclesiali”.