"Camorra parassita, la filiera del gioco per trarre profitti"

Relazione Dia primo semestre 2018

Traffici di droga e e usura nel fruttuoso mercato delle new slot...

 

«Diverse indagini testimoniano l’interesse di alcune organizzazioni camorristiche, casertane e napoletane, nella gestione delle slot machine e delle scommesse sportive online.

Si tratta di attività dalle quali i clan traggono ingenti profitti sia direttamente, riuscendo a gestire tutta la filiera delle operazioni che attengono ai giochi, sia indirettamente, attraverso prestiti a tassi usurari a giocatori affetti da ludopatia».

È quanto si legge, riferisce Agipronews, nella relazione della Dia relativa al primo semestre 2018 e trasmessa in Parlamento.

«Quello del gioco è solo uno dei tanti settori dai quali si evince che le organizzazioni camorristiche non si limitano, in una logica parassitaria, a consumare reati vessando imprenditori, commercianti e comuni cittadini, ma si sono direttamente inserite nella gestione di attività economiche, interagendo anche con l’economia legale e attraverso circuiti ufficiali».

Ad esempio, nel Comune di Maddaloni è riemersa anche l’operatività della famiglia Marciano, storicamente vicina al clan Belforte, che sul territorio ha realizzato - come evidenziato nell’ambito dell’operazione “Golden Game” della Guardia di Finanza di Marcianise – un’ingegnosa e fruttuosa attività estorsiva, imponendo le slot machine ad oltre un terzo dei bar e locali commerciali del territorio comunale.

Dalle indagini è emerso, peraltro, il reinvestimento dei proventi derivanti dai traffici di droga e dall’usura proprio nel fruttuoso mercato delle new slot, nel tentativo di monopolizzare in tal modo il settore del gioco sul territorio».