Addio ad Abdon Alinovi, simbolo della sinistra italiana

Si è spento a Napoli sulla soglia dei 95 anni: una lunga storia vissuta nel Pci campano

Un pezzo di storia del comunismo meridionale che scompare. Fra poco avrebbe compiuto 95 anni Abdon Alinovi, una vita nel Pci napoletano impegnato sempre a combattere per i diritti dei più deboli. Si è spento nella sua casa al Vomero dove era rimasto in attività fino alla fine, leggendo libri e giornali e scrivendo commenti per i quotidiani. Era nato a Eboli nel Salernitano, ma il suo impegno politico era stato speso nella città di Napoli.

E' stato un simbolo della sinistra italiana in Parlamento ed aveva ricoperto anche l'incarico di presidente della Commissione parlamentare Antimafia. Meno di un anno fa Alinovi aveva presentato il suo ultimo libro: “Rosso pompeiano”, con la collaborazione della figlia Valeria. Persona di grande cultura che ha vissuto da protagonista nel Pci la svolta voluta da Togliatti. Il comune di Napoli ha espresso il cordoglio per la scomparsa di Alinovi che ha dedicato “la sua esistenza alla sinistra italiana”. Nella sua biografia il primo incarico nel partito comunista risale al 1955 quando viene nominato alla guida della Federazione di Napoli fino al 1962, un anno dopo l'ingresso nella direzione nazionale del partito, quindi nel 1969 Alinovi è eletto segretario regionale. Fu il regista dei governi "rossi" di Napoli con Valenzi e poi deputato dal '76 fino al 1987. Nelle elezioni politiche del 1976 venne eletto deputato al Parlamento nelle Circoscrizioni di Napoli, con Giorgio Amendola e Giorgio Napolitano, e Benevento-Avellino-Salerno; opterà per Napoli. Sarà confermato nel 1979, 1983, 1987 (X legislatura). Nella IX legislatura ha ricoperto il difficile ruolo di presidente della Commissione Bicamerale Antimafia. Una lunga e appassionata storia politica che lo ha portato a presentare 133 proposte di legge negli anni della sua attività parlamentare. Disse tempo fa: "Mi sono sentito rivoluzionario dentro fin da ragazzo".

pi.mel.