Autonomia, De Luca a Roma: "Tutelare la scuola nazionale"

Il Governatore della Campania al tavolo delle regioni convocato dal ministro Stefani

De Luca: "Vogliamo capire bene dove andiamo a parare, serve una valutazione prima e non dopo da parte degli uffici di bilancio dello Stato. Poi dobbiamo definire il fabbisogno standard e i livelli essenziali delle prestazioni"

I governatori delle Regioni hanno incontrato il ministro per l'Autonomia, Erika Stefani.
L'obiettivo era quello di compiere un ulteriore passo avanti sullla richieste delle autonomie regionali, ma per il momento la questione sembra congelata. Almeno fino a dopo le elezioni europee. Il tema è diventato divisivo per il governo Lega-Stellato, ma nelle more il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, suggerisce di fermarsi e affrontare prima la definizione dei fabbisogni standard, che rappresenta la premessa per qualsiasi ulteriore ragionamento sull'autonomia.

«Abbiamo chiesto di rimettere con i piedi per terra questo dibattito andato avanti da una parte nell'indifferenza generale, dall'altra riducendo una grande questione a una questione quasi di bottega: parliamo dell'unità Italia. La Campania accetta fino in fondo la battaglia per l'efficienza: ci sono aree di parassitismo, malgoverno, cialtroneria, in particolare in realtà del sud. i cialtroni al sud sono i suoi principali nemici. Dunque accettiamo la sfida dell'efficienza ma dobbiamo capirci bene».

Così il presidente della Campania, Vincenzo De Luca che aggiunge:" Vogliamo capire bene dove andiamo a parare e per farlo serve una valutazione prima e non dopo da parte degli uffici di bilancio dello Stato e di Camera e Senato. Poi dobbiamo definire il fabbisogno standard e i livelli essenziali delle prestazioni. Infine dobbiamo fare attenzione su alcuni temi come la scuola: un conto è dare alle Regioni la formazione professionale, altra è rompere l'unità del sistema scolastico nazionale, questo è inaccettabile. La scuola pubblica è il principale soggetto di costruzione della coscienza nazionale – sottolinea il governatore della Campania - Possiamo andare avanti con tranquillità se ci diamo un obiettivo che salvaguarda innanzitutto l'unità nazionale. Dobbiamo capirci poi sui residui fiscali, capendo cosa si intende fare: si rischia di destinare il sud al degrado. C'è l'esigenza di un dibattito parlamentare vero, preventivo, il Parlamento non può dire solo sì o no. Prima bisogna definire i fabbisogni standard, capire la ricaduta delle misure sul bilancio dello Stato evitando il papocchio fatto con la riforma delle Province, poi va capito quali materie hanno carattere nazionale e devono continuare ad averlo: acquisito questo si può andare avanti».

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana fa pressing sul Governo. "L'autonomia differenziata è la strada giusta per cercare di efficientare il Paese. Tanti se ne stanno accorgendo. Oggi c'è stato un confronto franco, qualcuno ha avanzato preoccupazioni che abbiamo cercato di fugare. Non c'è niente di poco chiaro o poco trasparente nel percorso. Il prossimo passaggio sarà comprendere, proprio dal punto di vista procedurale, come andare avanti. Dal punto di vista del merito si è fatto tutto. Il Governo ha ascoltato oggi i presidenti di Regione, ora ci faccia sapere come intende proseguire". Lo ha detto al termine dell'incontro, questa mattina, a Roma, con il ministro per gli Affari regionali.