Utilizzo del bene confiscato alla camorra per finalità sociali

Lanciata a Roma la campagna crowdfunding per il “Fondo agricolo Nicola Nappo"

L’obiettivo è ambizioso e guarda lontano: restituire questi 115mila metri quadri di terreno ai cittadini, realizzando degli orti urbani, un frutteto didattico, aree pic-nic e una pista lunga ben tre chilometri per correre e andare in bici...

 

È stata lanciata a Roma, nel corso del settimo congresso nazionale della Flai Cgil, la campagna di crowdfunding per il “Fondo agricolo Nicola Nappo” di Scafati, in provincia di Salerno, bene confiscato alla camorra, gestito dall’Ats “Terra Viva”, una rete di associazioni composta dal circolo Arci Ferro 3.0, l’associazione antiracket Finetica e l’Alpaa (Associazione Lavoratori Produttori Agroalimentari e Ambientali) in qualità di capofila del progetto e con il sostegno determinante di Flai - Cgil, di Libera, dell’Anpi e di tanti cittadini, nonché di tanti istituti scolastici e di molte parrocchie.

Posto alle pendici del Vesuvio, il fondo agricolo “Nicola Nappo”, intitolato ad una giovane vittima innocente della camorra, si trova al confine tra i comuni di Scafati e Poggiomarino, in un’area di 115mila metri quadrati, in passato appartenuto al clan Galasso, e oggi finalmente tornato alla collettività. È qui che sta nascendo il progetto, che coniuga la partecipazione dei cittadini, la sostenibilità ambientale, l’agricoltura biologica e l’obiettivo di garantire lavoro, grazie all’utilizzo del bene confiscato per finalità sociali.

L’obiettivo è ambizioso e guarda lontano: restituire questi 115mila metri quadri di terreno ai cittadini, realizzando degli orti urbani, un frutteto didattico, aree pic-nic e una pista lunga ben tre chilometri per correre e andare in bici.

“Ma – spiega Gianluca Torelli, coordinatore dell’Ats “Terra Viva” - ci sarà anche spazio per il lavoro, lavoro giusto e di qualità: vogliamo che questo bene confiscato sia un presidio contro il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori, e così qui saranno impiegati soggetti svantaggiati provenienti da storie di sfruttamento, che coltiveranno le eccellenze agro-alimentari del nostro territorio, tra cui il Pomodoro San Marzano DOP e il Cipollotto Nocerino DOP”.

 

Al centro del bene confiscato, nascerà una “casa” dei cittadini: uno spazio di 300 metri quadrati da destinare al Circolo Culturale, dove incontrarsi, bere un bicchiere di vino dopo la cura degli orti urbani, o trovare ristoro dopo una corsa nel frutteto. Inoltre, questo sarà il posto giusto per organizzare presentazioni di libri e iniziative culturali, per passeggiate romantiche o per una domenica in campagna. 

Oltre a costruire il Circolo, intendiamo realizzare anche altri interventi di riqualificazione. Nel dettaglio: sarà ricostruito il fabbricato, realizzati i bagni, costruita la pista per correre e andare in bici, riqualificato il laghetto, realizzata un’area pic-nic.

"Per realizzare questo progetto – prosegue Torelli - non è sufficiente il budget messo a disposizione dalle associazioni che gestiscono il bene confiscato. Da soli non possiamo farcela: sono troppe le cose da fare. Ecco perché abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per poterle realizzare”.

Da oggi è quindi attiva sul sito https://www.planbee.bz/it/project/terra-viva la campagna di crowdfunding, che si concluderà il 22 aprile 2019, ed ha l’obiettivo di raccogliere la somma di 35mila euro, necessari per realizzare i progetti descritti.

“Si tratta di un progetto ambizioso che necessita di tutto il nostro sostegno – hanno affermato la segretaria generale della Flai Cgil, Ivana Gallie il presidente nazionale di Alpaa, Gino Rotella in una lettera indirizzata alle delegazioni presenti al VII congresso nazionale della Flai Cgil – per questo chiediamo il vostro aiuto concreto alla campagna di crowfounding”.

Redazione