La adesca su Facebook costringendola a prostituirsi

La 33enne denuncia alle forze dell'ordine il suo aguzzino

Salerno.  

Attraverso un falso profilo e false foto riesce ad adescare una 33enne su Facebook. Doveva essere una storia d’amore invece, si è trasformata in un incubo per A.B. costretta a prostituirsi. Lunedì mattina, nel corso dell’udienza che si è svolta a porte chiuse, la giovane donna ha confermato tutte le accuse contenute nella denuncia a carico di U.V., 54 anni residente a Salerno. L’uomo nei mesi scorsi è stato rinviato a giudizio dal Gup.

Il 54enne nel 2016 si era registrato con un profilo fasullo su Facebook, pare ne avesse diversi. A.B che in quel momento viveva un momento di depressione si aggrappa a quell’uomo che si mostrava dolce e premuroso.

La giovane dopo aver lasciato Salsomaggiore arriva a Salerno, dà inizio alla sua storia, attraverso una convivenza con l'uomo. I due vanno ad abitare prima a Cicerale e poi in un abitazione a Salerno. I primi periodi di convivenza sembrano fantastici. Ma il peggio è in agguato. Il 54enne comincia ad avanzare alcune pretese, continuava a ripetere alla ragazza che “solo intraprendendo la strada della prostituzione si sarebbe potuta rendere utile e ricambiare l’ospitalità e le attenzioni che lui le riservava”. E ancora continuava a ripetere che A.B. doveva comportarsi come Valentina “la quale lo avrebbe trattato molto bene e avrebbe guadagnato per lui, prostituendosi, ben seimila euro con i quali erano andati a Venezia a comprarsi una Jaguar nera”.

L'uomo fece si che la ragazza si iscrivesse ad un sito di incontri, con una specifica inserzione e foto.

L’orco fornì alla ragazza anche un cellulare per gestire gli appuntamenti che si consumavano, quasi sempre, sul litorale di Pontecagnano o nei pressi di alberghi. Nel solo periodo compreso tra febbraio e marzo 2017 A.B. consegnò al suo carnefice, la somma di 2500 euro provento dell’attività di prostituzione. Attività che ebbe uno stop improvviso quando la giovane fu costretta a sottoporsi ad un intervento chirurgico a causa di un problema ginecologico.

 Dimessa la convivenza riprese. La coppia si trasferì a Cicerale dove A.B  in più occasioni si rifiuta di soddisfare le richieste di prestazioni sessuali del 54enne. I continui no accendono l’ira dell'uomo che tenta di ottenere con la forza ciò che la ragazza non vuole dargli.

La situazione è degenerata e quando lei un giorno tenta di andarsene, nel corso di un litigio lui le sferra un pugno alla nuca talmente forte da farle perdere l’equilibrio. Una volta a terra il 54enne continua a picchiare la giovane che ancora una volta decide di non denunciare e di continuare a subire.

La denuncia arriva diverso tempo dopo quando le trova il coraggio di allontanarsi, racconta al suo ex compagno che la madre sta male (cosa non vera) e va via. Successivamente arriva la denuncia e ora il processo.

Pina Ferro