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Il vescovo Cipolla, il sindaco Giordani, il prefetto Franceschelli e l'assessore Bressa, al presidio a La Rinascente

Le lavoratrici e lavoratori si sono dati appuntamento fuori dal grande magazzino, sul Liston, per far conoscere alla città qual’è la loro situazione

Mattinata di mobilitazione a La Rinascente. Le lavoratrici e lavoratori si sono dati appuntamento fuori dal grande magazzino, sul Liston, per far conoscere alla città qual’è la loro situazione. Perderanno il lavoro con la rinuncia dell’azienda che dopo tanti anni ha deciso di lasciare Padova. Intanto, su chi dovrebbe subentrare solo ipotesi, ma nulla di certo.

Dall'amministrazione assicurano di non essere assolutamente a conoscenza di chi verrà a sostituire de La Rinascente. « Sono molto preoccupato - spiega il sindaco Sergio Giordani - per tutti questi lavoratori e lavoratrici. Ancora di più per le loro famiglie. Questa è una situazione che non mi lascia affatto tranquillo». Qualcuno comunque qui ci verrà al posto de La Rinascente: «Ce lo auguriamo, questo è un altro grave aspetto del problema, stiamo parlando di questa è una zona centrale del città, non può diventare un buco nero. La proprietà, l'ingener Tabacchi, ha spiegato che vuole destinare lo stabile a più marchi, vedremo la decisione che prenderà». 

In tanti sono passati per un saluto. Oltre alla tanta gente comune anche rappresentanti della redazione de Il Messaggero di Sant’Antonio, che è stata chiusa giovedì 6 dicembre. Otto redattori sono ora senza lavoro e per questo da quando è stato l’annuncio presidiano giorno e notte la redazione.Anche il sindaco Sergio Giordani, il prefetto Renato Franceschelli, l’assessore al commercio Antonio Bressa e il vescovo, Monsignor Claudio Cipolla.

Tutti hanno espresso la loro vicinanza alle lavoratrici. Il prefetto ha annunciato l’intenzione di aprire un tavolo per cercare una soluzione con l’azienda. Il sindaco Giordani si è detto preoccupato, come anche l’assessore Bressa: «La ricollocazione di queste lavoratrici deve essere una priorità», hanno detto in due distinti momenti, entrambi.

Il vescovo, monsignor Claudio Cipolla, stimolato su entrambe le vertenze, quella de La Rinascente e del Messaggero di Sant’Antonio, ha commentato così: «Quando si tocca il lavoro si tocca la dignità delle persone che soffrono per l'incertezza della loro vita». C'è anche il caso del Messaggero di Sant'Antonio: «Perdere il lavoro è sempre un dolore. La mia speranza è che si possa aprire un dialogo per tutti questi lavoratori, sia del Messaggero che de La Rinascente e che si trovi una soluzione».

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