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Caponata siciliana: meglio palermitana o catanese?

Caponata palermitana o catanese? Scopri tutte le varianti e le proprietà di questo piatto della tradizione siciliana

14-12-2018 (Ultimo aggiornamento 17-12-2018)

Mangiare bene

Le domeniche in famiglia hanno il sapore della caponata siciliana, uno dei piatti siciliani tradizionali più amati di sempre. La sua preparazione è piuttosto semplice: le melanzane sono le grandi protagoniste di questo piatto, abbinate ai peperoni, ai pomodori, alla cipolla e alle olive.

Come si fa la caponata?

Si friggono le melanzane, mentre si cuociono gli altri ingredienti in olio di oliva, si condisce il tutto con sugo di pomodoro e una salsa agrodolce. Infine, si serve come contorno insieme a del buon pane casereccio, per sprigionare al massimo tutto il gusto del Mar Mediterraneo.

Viene chiamata anche caponata di melanzane perché sono proprio questi ortaggi, tagliati a pezzetti e fritti, a essere i grandi protagonisti di un piatto intramontabile. In Sicilia, se ne contano circa 30 ricette diverse, e si può dire che ogni città abbia la sua interpretazione.

La ricetta della caponata palermitana

Si dice che quella palermitana sia la versione più semplice e classica. Gli ingredienti utilizzati sono i seguenti: melanzane, i migliori tipi di olive, cipolla, sedano, capperi, salsa di pomodoro, olio, sale, aceto e zucchero.

Le melanzane devono essere tagliate a pezzi di circa 4-5 cm per lato e devono essere rigorosamente fritte. Le olive devono essere quelle siciliane, intere e schiacciate, i pezzi di sedano devono essere ben visibili e il gusto agrodolce deve sentirsi in modo marcato. Esistono anche alcune varianti con l’aggiunta di basilico, pinoli e mandorle tostate grattugiate.

La ricetta della caponata catanese

La caponata catanese è chiamata anche “caponatina” e si differenzia dalle altre varianti per l’uso, oltre che degli ingredienti principali, anche dei peperoni gialli e verdi, delle olive bianche, delle patate, dei pinoli e dell’uva passa.

Anche in questa variante, le melanzane, le patate e i peperoni devono essere fritti singolarmente, per poi essere abbinati agli altri ingredienti cotti in abbondante olio per friggere.

Si tratta di una ricetta adatta anche per chi segue una dieta vegetariana e vegana, che conquista i palati più sopraffini con il gusto agrodolce e l’armonia dei sapori mediterranei.

Per chi non ama o non può mangiare il fritto, si può optare per una variante decisamente più leggera: la caponata non fritta, più digeribile, ma che si discosta dalla tradizione.

Calorie, proprietà e abbinamenti di vino

La caponata tradizionale vuole che si utilizzino le verdure fresche di stagione, pertanto gustare un piatto di questa preparazione siciliana significa fare il pieno del nutrimento e delle proprietà delle melanzane, ma anche dei peperoni e dei pomodori.

Le melanzane sono molto ricche di potassio, fosforo e magnesio, per questo sono da prediligere in estate quando si ha necessità di integrare i sali minerali. Sono, inoltre, ricche di vitamina A e di acqua, per questo sono un alimento depurativo. Infine, aiutano a mantenere bassi i livelli di colesterolo nel sangue. Molti pensano che la caponata abbia tante calorie, a causa dei condimenti, ma in realtà si tratta di un piatto salutare che unisce molte verdure. La caponata conta circa 350 calorie per porzione, considerando una ricetta preparata con 250 gr di melanzane e 120 gr di pomodori.

Se si sta preparando un pranzo in famiglia o una cena con gli amici, la caponata siciliana è perfetta da abbinare con vini rosati o vini rossi giovani e fruttati, come ad esempio il Cerasuolo, il Negroamaro rosato e l’Etna rosato DOC.

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