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Il Sud Africa vuole portare la carne di zebra e di coccodrillo nelle cucine di tutto il mondo

La nuova strategia del Paese mira a raddoppiare la produzione annuale di carne di selvaggina, puntando sulla transizione dalla caccia alla produzione commerciale. Una scelta audace che porterebbe non solo nuovi sapori sulle tavole globali, ma promette anche di contribuire alla conservazione della biodiversità e allo sviluppo delle comunità locali.

di Silvia Stellacci

Il Sud Africa ha lanciato una mossa audace nel mondo della gastronomia, pubblicando un documento strategico che potrebbe rivoluzionare il mercato alimentare globale: l’idea è quella di portare carne di zebra, coccodrillo e altri animali selvatici sulle tavole internazionali.

La nuova intenzione mira a formalizzare un’industria finora poco sfruttata, visto che l’80% degli animali selvatici sudafricani risiede su terreni privati, considerati proprietà dei loro custodi. Questa peculiarità legale ha conferito valore economico agli animali selvatici, alimentando la crescita del settore. Fino ad oggi, solo una minima quantità di carne da selvaggina è stata venduta formalmente, con circa 3.000 tonnellate di carne di zebra, coccodrillo e struzzo esportate nel 2019 verso Emirati Arabi Uniti, Cina e Unione Europea.

Il Dipartimento di Foreste, Pesca e Ambiente ha dichiarato che la carne selvatica, nota per la sua magrezza rispetto a manzo e agnello, è pronta a conquistare il mercato di consumatori attenti alla salute e orientati a prodotti sostenibili che contribuiscano alla conservazione della biodiversità.

La strategia, approvata dal governo e destinata a creare oltre 200.000 posti di lavoro entro il 2030, pone l’obiettivo di raddoppiare la produzione annuale di carne di selvaggina a oltre 100.000 tonnellate entro lo stesso anno. Un cambiamento significativo sarà la transizione dalla caccia alla produzione commerciale, con la creazione di nuovi impianti di macellazione.

La visione della strategia è infatti quella di «un’industria della carne selvatica formalizzata e trasformata in Sudafrica, che sostenga economie rurali fiorenti e la natura, contribuisca alla sicurezza alimentare e alla crescita socio-economica inclusiva, alla conservazione e all’uso sostenibile della biodiversità, riducendo al contempo i rischi ambientali», si legge nel comunicato del Dipartimento di Foreste, Pesca e Ambiente sudafricano.

Il governo ha sottolineato che, se attuato correttamente, questo approccio potrebbe non solo soddisfare la crescente domanda interna, ma anche conquistare mercati regionali e internazionali.

Tuttavia, la strada verso la globalizzazione della carne di zebra e coccodrillo non è priva di sfide. Il Sud Africa, pur producendo oltre il doppio della selvaggina rispetto alla caccia al cervo in Nuova Zelanda, ha totalizzato solo 12 milioni di dollari nelle esportazioni nel 2020, a fronte dei 122 milioni della concorrenza neozelandese.

Ora, però, visto il piano del Paese, il mondo potrebbe presto assistere a un cambiamento di gusti nelle cucine internazionali, con i sapori della fauna selvatica sudafricana che conquistano i palati di tutto il mondo. Sono già diverse le perplessità al riguardo, comprese quelle degli animalisti, ma il governo sudafricano è convinto che questa strategia contribuirà realmente alla conservazione della biodiversità e allo sviluppo delle comunità locali.

In un’epoca in cui la sostenibilità e la consapevolezza ambientale guidano le scelte dei consumatori, la carne di zebra e coccodrillo potrebbe così diventare la nuova tendenza culinaria del 2024, con il Sud Africa in prima linea in questa rivoluzione gastronomica.

A Roma a Milano, intanto, il cambiamento sembra già essere stato avviato, con la nascita di diversi locali tra fast food e ristoranti in cui si può assaggiar la carne di zebra, cammello, gnu e coccodrillo. 

(Foto d’apertura: IPA)

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