Prostituzione, Zanardi: “Contrasto importante quando interessa zone sensibili”

Inchiesta di PiacenzaOnline sulla prostituzione a Piacenza

Riportiamo le dichiarazioni di Gloria Zanardi in merito al fenomeno della prostituzione, in seguito alle dichiarazione dell’assessore alla sicurezza Luca Zandonella.

Dalle recenti dichiarazioni dell’assessore alla sicurezza Zandonella pare che il fenomeno della prostituzione sia in calo, tuttavia ci sia ancora tanto da fare.

Sono d’accordo. Il contrasto al fenomeno della prostituzione è un’azione fondamentale da perpetrare sia per questioni di sicurezza, sia per l’igiene pubblica, sia per diminuire il degrado urbano ed occorre mettere in campo tutti gli interventi necessari per raggiungere tale scopo.

Sicuramente i controlli e i pattugliamenti da parte della Polizia Municipale sono imprescindibili, ma non sono sufficienti, soprattutto in alcune zona della città, sia in centro storico che in periferia e, in particolare, quando il fenomeno interessa aree vicino a luoghi sensibili, come chiese e scuole.

Un caso emblematico è l’area adiacente alla chiesa di S. Giorgio Martire a Le Mose, da tempo oggetto di segnalazioni da parte di residenti, frequentatori, istituzioni e dal parroco Don Sbuttoni (sempre rimaste inevase).

Ancora oggi, coloro che si recano in loco sono costretti a ritrovare rifiuti in ogni angolo, rimanenti dalle serate trascorse, e ad assistere, nelle ore serali, a un via vai di gente che transita e staziona nelle vie laterali (anche accanto al cimitero) per fare i propri comodi.

La consigliera poi analizzando la situazione, propone una serie di misure che a suo dire potrebbero risolvere alcune criticità, partendo dagli  “ordini di allontanamento, come una maggiore illuminazione dell’area ed il posizionamento di dispositivi che limitino il passaggio nelle vie adiacenti, soprattutto nelle ore notturne.

In secondo luogo la prevenzione sarebbe assicurata dall’ “installazione di dispositivi elettronici fissi per il rilevamento delle infrazioni e, più in generale, telecamere nelle zone critiche che possano fungere da deterrente”.

A livello macro la proposta è quella di un progetto sperimentale di controllo, che coinvolgerebbe “tutti i soggetti coinvolti, istituzioni, aziende sanitarie, forze di pubblica sicurezza, volontariato ed utilizzare, comunque, tutti gli strumenti necessari a definire un percorso partecipato che miri ad arginare e contrastare il fenomeno. Questo è un mio suggerimento, consapevole che il fenomeno della prostituzione, purtroppo, sia difficile da eliminare ma occorre fare il possibile”. 

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1 commento

  1. Che male fanno le prostitute maggiorenni e consenzienti ed i loro clienti sulle strade, se non compiono intralcio al traffico e/o atti osceni sotto la vista pubblica? Basta con quest’assurda “Meretriciofobia”!
    Voglio sottolineare che gli avvalenti delle meretrici in Italia sono ben undici milioni dei quali nove milioni affezionati alle stradali, che sono le più economiche di tutte. Quindi, cari politici, in considerazione del fatto che nove milioni di votanti non sono pochi e che a fare la differenza sono proprio gli elettori indecisi, OCCHIO AI VOTI, ai tesseramenti ed anche al 2 PER MILLE IRPEF.

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