Murelli e Pisani (Ln): “Bando periferie, soldi solo a chi le risanerà”

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«Gli italiani ci hanno votato per cambiare il modo di governare il Paese. Le promesse pre elettorali finalizzate all’ottenimento del consenso non sono nel nostro Dna. Pur rispettando le promesse di chi, con forza disperazione, ha detto di tutto e di più, il governo si farà carico dell’impegno, preso dall’esecutivo Renzi, ma controlleremo il modo in cui le risorse saranno investite».

Lo affermano i parlamentari piacentini della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani, spiegando che per il Bando periferie «l’accordo con il governo prevede che i fondi saranno emanati in base allo stato di avanzamento dei lavori. I fondi saranno distribuiti in due anni, ma solo a chi farà lavori tesi a risanare periferie, e non a chi acquista motonavi, e saranno consegnati a lavori eseguiti. Chi critica, evidentemente non conosce bene le diverse funzioni di Governo e Parlamento».

Pisani ricorda che «il Parlamento bloccò il decreto perché la Consulta, con la sentenza 74/2018, ha detto che è incostituzionale l’articolo 1, comma 140, della legge 11/12/2016 n. 232, la Finanziaria 2017. Il Parlamento, così, ha dovuto bloccare il decreto, che verrà però riformulato. Tra l’altro, l’emendamento che prendeva la proroga è stato votato all’unanimità al Senato, compresi Fd’I e Pd. Era l’unica mossa sensata da attuare».

Murelli ricorda che «ci stiamo coordinando con il sindaco Barbieri e stiamo valutando la strategia migliore, e la bontà dei progetti, per far arrivare i soldi sul territorio. L’opposizione stia serena». Sul Bando periferie, la deputata prosegue: «Repetita iuvant. C’è chi non ha ancora capito che, come più volte chiarito, i fondi sono stati spostati al 2020 e i Comuni virtuosi possono usare gli avanzi di bilancio per anticipare i progetti, in fase esecutiva o cantierabile. I soldi non c’erano e Renzi aveva aggiunto decine di progetti, non finanziati, prima delle elezioni, come esca per prendere voti».

Infine, i parlamentari leghisti intervengono sull’attacco al Comune da parte del Pd: «A chi dice che 11 milioni rappresentano il bilancio di una città, ricordiamo che il bilancio è di gran lunga superiore. L’opposizione si sta comportando come una belva affamata a cui viene tolto il boccone. Il Governo, invece, si sta occupando di infrastrutture, sicurezza e di ripristinare la cassa integrazione per la cessata attività, stupidamente tolta dal precedente esecutivo».

FOTI (FdI): “SALVAGUARDARE CHI E’ PRONTO A DARE IL VIA AI CANTIERI” – Fratelli d’Italia è in prima fila per scongiurare il differimento dei fondi del “bando periferie” a tutti quei comuni, quale quello di Piacenza, che hanno dimostrato serietà e che sono pronti a partire con i lavori in tempi celeri”.

E’ cautamente ottimista il deputato piacentino Tommaso Foti, in seguito all’accoglimento come raccomandazione, da parte del Governo, di un ordine del giorno da lui presentato. “Dopo la battuta d’arresto imposta dal Senato, con il differimento al 2020 dei finanziamenti per le opere già entrate in graduatoria – spiega il deputato di Fratelli d’Italia – ci siamo mobilitati per affermare un principio tanto pratico quanto sacrosanto. E’ del tutto privo di senso bloccare i fondi a quei comuni che, entro il 31 dicembre 2018, saranno in grado di presentare i progetti definitivi relativi alle opere da realizzarsi, così come sarebbe illogico tenere ferme le risorse che non possono essere spese a causa delle inadempienze di taluni enti locali”.

Per Foti occorre passare dalle parole ai fatti: “Le generiche rassicurazioni fornite dal premier Conte all’Anci non bastano. Occorre – evidenzia il deputato di Fratelli d’Italia – dare un seguito pratico alle promesse, dando a quest ultime una veste normativa”.

Le richieste di Fratelli d’Italia, contenute nell’ordine del giorno, sono chiare: “Chiediamo – spiega Foti – l’introduzione di norme di salvaguardia per le convenzioni stipulate dai comuni che presenteranno i progetti esecutivi entro l’anno. Sarebbe infatti un danno incalcolabile privare i comuni dei finanziamenti già previsti, con conseguenze gravi rispetto agli impegni economici già assunti”.

“Basti pensare – rimarca il parlamentare del movimento politico di Giorgia Meloni – che per la sola città di Piacenza sono a rischio oltre 11 milioni di euro tra fondi statali e privati”. Per il deputato piacentino non vi sono dubbi: “Si è aperto un significativo spiraglio, e forse di più, che potrebbe consentire di pervenire ad una soluzione ragionevole ma – conclude Foti – occorre, come detto, passare dalle parole ai fatti”.

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