Nessuno vuole aumentare l’Irpef, sì di tutto il consiglio all’emendamento che la congela fino al 2021

Lo spirito del Natale scende sul consiglio comunale di Piacenza.

Dopo una discussione – a tratti aspra – di alcune ore, l’aula di Palazzo Mercanti all’unanimità ha votato a favore del congelamento fino al 2021 dell’incremento dell’addizionale Irpef proposto dal sindaco Patrizia Barbieri con un apposito emendamento.

IL VIDEO DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE

Una decisione che sia la maggioranza di centrodestra, che l’opposizione si sono voluti “intestare”, al termine di un dibattito che non lasciava intendere – a dire il vero – un esito “a taralucci e vino”. Lo dimostra la discussione di cui diamo conto qui.

L’annuncio ha sorpreso il consiglio comunale di Piacenza – riunito eccezionalmente il 27 dicembre – appena avviata la discussione sulle scelte della giunta e in merito all’applicazione dell’Irpef nel 2019.

Il sindaco Patrizia Barbieri ha presentato un emendamento al regolamento, con il quale stabilisce che nessun aumento sarà applicato all’addizionale anche nel 2020 e 2021.

“La decisione è stata presa – ha aggiunto – anche alla luce della discussione delle forze politiche dei giorni scorsi e delle scelte di politica nazionale definite in questi giorni dal governo”.

L’annuncio arriva durante una lunga seduta, che verrà prolungata oltre il termine di chiusura dei lavori fissato per le 19 del 27 dicembre.

Parole che hanno in parte smentito l’assessore Paolo Passoni, che poco prima aveva spiegato: “Confermo il mantenimento solo per il 2019 delle attuali addizionali Irpef, mentre sugli equilibri di bilancio del 2020 e 2012 ci stiamo ancora lavorando”.

Con l’emendamento il sindaco ha invece annunciato il che “non sarà applicato alcun aumento dell’addizionale Irpef non solo nel 2019, ma anche nel 2020 e nel 2021″.

“Verranno così mantenute le aliquote attuali – è stato precisato – e le soglie di esenzione definite nel 2012, revocando le decisioni del consiglio comunale del 2017 che programmava l’incremento fiscale”.

La Barbieri ha anche messo in chiaro che: “Ci sarà un minor gettito fiscale per le casse comunali, che sarà compensato dall’aumento di altre entrate e da una diminuzione di spese, abbiamo scelto una via difficile e sfidante che non mette le mani nelle tasche di nessuno, con una contestuale razionalizzazione delle spese senza andare a toccare la qualità dei servizi, andando a incentivare aumenti di altre entrate”.

Il sindaco ha ringraziato gli assessori e in particolare difeso l’operato di Passoni per il buon lavoro svolto. Ha spiegato che nelle casse comunali mancheranno 2 milioni e 600mila euro all’anno da reperire, cifra inferiore tuttavia ai 4,5 milioni preventivati in un primo tempo.

I contenuti dell’emendamento presentati dal sindaco, viene fatto notare da Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) e da Christian Fiazza (Pd), erano già stati anticipati in commissione sia da Fratelli d’Italia che dalla minoranza stessa.

Per Rabuffi il sindaco non sarebbe “una prima donna, ma una comparsa” all’interno di una maggioranza che dovrebbe governare e che invece mostra già gli sfilacciamenti tipici di una amministrazione a fine corsa, e non a un terzo del mandato.

Per Fiazza il regista occulto di tutta l’operazione altri non sarebbe se non Tommaso Foti di FdI, che detterebbe la linea da seguire a Barbieri.

Ma il sindaco Patrizia Barbieri non ci sta e ribatte “Oggi avete superato voi stessi, siete patetici. Oggi ho voluto presentare io l’emendamento perché ho voluto metterci la faccia. Questa amministrazione il bilancio lo sa fare, a differenza dalla precedente che i conti li faceva fare da altri. Ed è per questo che le risorse da trovare non ammontano a oltre 4 milioni di euro, ma a due milioni e 600mila”.

“Comparsa sarà qualcun altro – sbotta Barbieri -, qui ci stiamo assumendo delle responsabilità, e i miei assessori vengono attaccati immotivatamente”.

Ma dalle fila dell’opposizione continuano ad arrivare critiche all’annuncio del sindaco. Sergio Dagnino e Andrea Pugni del Movimento 5 stelle hanno chiesto come si possono mantenere gli equilibri di bilancio con la decisione di non aumentare l’Irpef: “Spiegateci come fate a rinunciare queste risorse, dove arriveranno i soldi?”.

Giulia Piroli (Pd) ha parlato di proposta preoccupante: “Passerà questa delibera sull’Irpef ma quali saranno le conseguenze per i piacentini? Ci sarà un taglio sulle spese di 2 milioni e 600mila euro all’anno, su quali settori si interverrà? E’ mancato totalmente un metodo perchè abbiamo assistito a uno sbrindellamento della maggioranza”.

Mauro Monti (Liberi) ha fatto notare come i trasferimenti dallo Stato agli enti locali siano diminuiti nel corso degli anni: “La grande questione inevasa oggi è come si fa a mantenere il livello dei servizi ai cittadini, riducendo i costi. E da questa maggioranza non sono arrivate idee, non c’è coraggio ne’ lungimiranza nelle vostre scelte, ma solo un sistema per galleggiare. Non c’è strategia politica”.

Il collega di gruppo Massimo Trespidi ha proposto tre azioni per recuperare risorse da parte del Comune: “Attraverso il recupero crediti, un piano di alienazioni del patrimonio inutilizzato, un piano di vendita delle azioni del Comune”.

“Se un sindaco, una maggioranza, la giunta continuano a fare riunioni su dati di bilancio sbagliati, qualcosa non va. Non posso leggere che gli uffici sull’emendamento proposto dal sindaco danno un parere condizionato, come è possibile?”.

Tommaso Foti (Fratelli d’Italia) ha fatto notare che “la legge di bilancio non ci dà indicazioni chiare sulla tassazione che gli enti locali potranno applicare nei prossimi mesi. Che male c’è se il sindaco se, una volta sentita la sua maggioranza, presenta la traduzione corretta di un’indicazione politica trasversale ricevuta?”.

Rispetto poi alla “contraddizione” tra Passoni e sindaco, Foti chiarisce che “l’assessore non poteva fare altro se non presentare il provvedimento così come è stato presentato in Giunta”, lasciando poi a Barbieri il compito di illustrare l’emendamento.

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