Post sui migranti, l’Ordine archivia il caso della dottoressa: “Infelice, ma nessun intento razzista”

E’ stato archiviato dall’Ordine dei Medici di Piacenza il caso relativo al post pubblicato nei giorni scorsi su Facebook dalla dottoressa Silvia Pantano, diventato in poche ore un vero e proprio caso mediatico.

La decisione è stata presa dalla Commissione Medica chiamata a valutare l’ipotesi di procedere in via disciplinare nei confronti della dottoressa, iscritta all’Ordine provinciale.

“Il bestiame non viaggia sui pullman super lusso…” aveva scritto Pantano sotto una notizia pubblicata dal nuovo quotidiano online Open, con riferimento ai migranti trasferiti dal Centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto a bordo di alcuni pullman: un commento che aveva provocato la netta dissociazione da parte dell’Ausl di Piacenza e dell’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi.

La diretta interessata si era difesa sostenendo di essere stata fraintesa e di aver voluto sottolineare, con il suo commento, che i migranti non sono trattati come “bestiame” (come scritto nell’articolo di Open) perché trasferiti a bordo di bus di lusso.

“La Commissione – si legge in un comunicato stampa a firma del Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici – si è trovata concorde nel ritenere quel commento comunque infelice, ma semplicemente disastroso se considerato isolatamente e non correlato ad un comunicato della OPEN che, effettivamente, aveva operato un colorito quanto suggestivo riferimento al modo di trasferimento delle persone portate via “come bestiame”.

“La Commissione Medica – prosegue la nota – ha dovuto prendere atto che l’iscritta non aveva inteso esprimere deteriorità razziste nei confronti dei migranti trasferiti e che nella fattispecie aveva trovato in ogni caso una più che adeguata pena – pur non disciplinare – rispetto alla ingenua leggerezza con cui in ogni caso ha postato un commento oggettivamente infelice e di per sè assoggettabile ad equivocazioni discorsive, ricevendone una valanga di attestazioni non certo lusinghiere, che non lasciano indifferenti neppure l’estraneo lettore”.

E ancora: “Si è potuto constatare come quel termine “bestiame” sia stato raccolto ed usato oltre la intenzione descrittiva e solidaristica di una situazione legata ad un fenomeno migratorio ed alle sue drammaticità”.

“Occorre di certo – osserva il Consiglio Direttivo dell’Ordine Provinciale – porre attenzione all’uso delle parole e a non farsi travolgere dalla tentazione del coinvolgimento opinionistico immediato che caratterizza la metodologia e pratica del mondo dei social, del tutto diversi da quelli più doverosamente consoni a compiti e ruoli istituzionali e pubblici; negli stessi post di commento sono stati infatti registrati dei contributi partecipativi non particolarmente meditati ed approfonditi anche da parte di Colleghi e da persone non ignote rivestenti ruoli di responsabilità e visibilità anche pubblica”.

“Proprio per questo – conclude la nota – la Commissione Medica, all’esito della disamina del caso, ha ritenuto di dovere comunque far proprio e rappresentare anche per la Collega un altro passo del comunicato OPEN ove si sottolinea il valore del principio per il quale “non si può avvallare l’odio castigatore” e questo di certo può avvenire anche per inopportuna e leggera superficialità”.

Commenti

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  1. Scritto da Ettore

    Mai visto un esempio così alto del significato del detto
    “arrampicarsi sugli specchi”.