La notte della moschea: alla biblioteca l’assemblea tra favorevoli e contrari

SESTO FIORENTINO – Chi si aspettava contestazioni pesanti è rimasto deluso: qualche tono più alto, a volte, era nelle previsioni visto che il dibattito sulla nuova moschea era atteso. E ieri sera, 30 gennaio, sono state circa 350 le persone che hanno partecipato all’assemblea promossa dal Comune che si è tenuta nella sala Luzi della […]

SESTO FIORENTINO – Chi si aspettava contestazioni pesanti è rimasto deluso: qualche tono più alto, a volte, era nelle previsioni visto che il dibattito sulla nuova moschea era atteso. E ieri sera, 30 gennaio, sono state circa 350 le persone che hanno partecipato all’assemblea promossa dal Comune che si è tenuta nella sala Luzi della Biblioteca Ragionieri. Gente comune, candidati, politici, consiglieri comunali e rappresentanti delle associazioni e delle parrocchie, studenti e non solo sestesi hanno cercato in alcuni casi di spiegare i motivi della loro contrarietà e in altri della loro adesione al progetto. Un dibattito che con il passare delle ore si è scaldato, ma poi è stato subito ricomposto.
Ad aprire la serata il sindaco Lorenzo Falchi che ha ricostruito il percorso per arrivare alla firma del protocollo d’intesa. Presenti l’Imam di Firenze Izzedin Elzir, il Rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei e il vicario generale della Diocesi di Firenze, monsignor Andrea Bellandi.

Il sindaco Falchi ha parlato di “lungimiranza della Diocesi, proprietaria del terreno di via Pasolini” per aver ceduto il terreno alla comunità islamica per la costruzione della moschea. “Credo che al di là degli impegni della compravendita del terreno – ha detto il sindaco – dobbiamo dire che da Sesto nasce un messaggio interreligioso in un momento in cui in Europa prevalgono sentimenti di odio”. E’ stato poi sottolineato dal sindaco il progetto archietettonico che “la comunità musulmana – ha detto Falchi – ha scelto di condividere con un percorso di partecipazione con un concorso di idee, un progetto di alto livello architettonico. Ci saranno opere di urbanizzazione come parcheggi che miglioreranno l’area. Su quel terreno e previsto luogo di culto fino a 2500 metri quadri stesa dimensione chiesa dell’Immacolata”. Ha ribadito il sindaco, tanto per ridimensionare la nuova costruzione.

“Sono quasi 600 i fedeli della comunità musulmana che vivono a Sesto in media da 17 anni in media – ha sottolineato l’Imam – vivono qui e lavorano e i loro figli vanno a scuola. Trovare un luogo per pregare è un  passo in avanti fatto alla chiesa della Diocesi di Firenze. Questo progetto è il primo caso nel nostro Paese dove la diocesi vende alla comunità islamica. È un esempio di convivenza”. Il rettore Dei si è soffermato sul fatto che dal 2000 esiste il Polo scientifico e, ha detto “se abbiamo raggiunto questa eccellenza è perchè ci sono ricercatori di tutto il mondo”. Monsignor Ballandi ha sostenuto che “con questo gesto non tradiamo la nostra storia ma la rinnoviamo”.

Il pubblico presente non ha resistito a schierarsi da una parte all’altra, a dire le proprie ragioni a chiedere rassicurazioni e poi tra chi si è definito “un modesto cattolico proveniente da Prato”e chi ha ribadito la propria contrarietà perchè “si era sempre parlato di un centro islamico e ora cosa è cambiato?”, c’è stato chi si è detto favorevole perchè “come cittadina di Sesto questa è una spinta così grandiosa per il dialogo: mi sembra occasione da non perdere” e ha ricordato le capitali europee come Parigi, anche se, ha agginto  “la Zambra non è proprio la Senna”.

L’Imam ha tranquillizzato sui sermoni che nella moschea saranno in arabo e in italiano. C’è chi ha cercato l’attenzione del pubblico spingendosi su un piano più goliardico, chi invece ha chiesto il referendum. Tra gli interventi molti politici e candidati come Manola Aiazzi che ha detto che “quello che si costruirà va al di là dell’oggi ma è qualcosa che preoccupa la gente di Sesto. L’assemblea di stasera si doveva fare prima della firma del protocollo” e del sindaco di Calenzano Alessio Biagioli che ha affermato che “per vincere le paure c’è solo la conoscenza. Bisogna vincere le paure. Alimentare uno contro l’altro è incivile”.