Simon Andreassen #2: Il racconto due giorni dopo la paurosa caduta.

Simon Andreassen se l'è vista proprio brutta martedì quando si è svegliato in un letto d'ospedale di Città del Capo (Sudafrica) pieno di lividi sulla parte superiore del corpo e imbottito di farmaci. Commozione celebrale e rottura di uno zigomo, conseguenza di una caduta di cui il 20enne danese non si ricorda niente.

 

 

"Ero quì in Sudafrica da quasi 2 mesi per allenarmi al meglio e sentivo di avere una grande condizione, poi mancavano meno di 10 giorni all'esordio in Coppa del Mondo. E' pazzesco come le cose possano cambiare velocemente in questo mondo. Mi sono risvegliato all'ospedale con tanto dolore, dopo aver perso conoscenza ed ho avuto anche una perdita di memoria. I medici mi hanno detto che sono stato molto fortunato, mi è andata bene, nonostante una grave commozione celebrale e lo zigomo rotto. Dopo questa esperienza consiglio a tutti di non uscire mai in bici per sentieri da soli e confermo, il casco vi salva la vita. Infine ringrazio tutte le persone che mi hanno spedito messaggi". 

 

Simon Andreassen però non ha ancora spiegato cosa e come è successo. Martedì infatti aveva ringraziato Marcel Guerrini, Florian Vogel e Matt Lombardi per avergli salvato la vita, oggi infatti ha detto che era da solo. Magari non vedendolo si sono preoccupati e sono andati a cercarlo.

 

Purtroppo lo sappiamo tutti, ancora prima di partire per i nostri allenamenti in mountain bike, che quando si pedala per sentieri sterrati, il rischio è sempre dietro l'angolo.

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