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Egato, Fratelli d’Italia e Lega contro il ‘poltronificio’. Lo strano silenzio di Forza Italia 

Marco Battistini
All’attuale opposizione della Regione non va giù la decisione di procedere con l’assegnazione di 42 posizioni negli Egato (Enti di governo dell’Ambito Territoriale Ottimale), chiamati a gestire ingenti fondi pubblici destinati al ciclo dei rifiuti del Lazio.
Dicembre 7, 2022
ecoambiente - ama -rifiuti-immondizia-roma

Lega e Fratelli d’Italia del Lazio all’attacco di Pd e M5S, colpevoli secondo il centrodestra di una “vergognosa corsa alle poltrone ‘last minute’”.

All’attuale opposizione della Regione, infatti, non va giù la decisione di procedere con l’assegnazione di 42 posizioni negli Egato, ovvero gli Enti di governo dell’Ambito Territoriale Ottimale per le province e la Città metropolitana di Roma, chiamati a gestire ingenti fondi pubblici destinati al ciclo dei rifiuti del Lazio.

“Qui in ballo ci sono 42 incarichi tra presidenti, membri dei consigli direttivi, direttori e revisori dei conti. Per chi occupa la poltrona più importante è prevista una retribuzione pari all’80% dell’indennità del presidente della Regione, vale dire circa ottomila euro, per gli altri al 40%, circa la metà. Lo scandalo è che ciò avvenga durante l’ordinaria amministrazione dell’ente regionale”, tuona Eloisa Fanuli, dirigente e coordinatrice della Lega nel municipio IX di Roma. Le fa eco il gruppo di Fratelli d’Italia alla Pisana.

“Bloccare subito le nomine nei Consigli degli Egato nel Lazio. Non è accettabile che la Sinistra Regionale dimissionaria continui ad occupare centri di potere, dispensando stipendi di molte migliaia di euro a non eletti e non candidati vicini all’ex presidente Zingaretti, in cambio del supporto elettorale e con l’intento di creare difficoltà alla prossima maggioranza regionale. La composizione dei Consigli di Gestione degli Egato sarà compito di chi governerà il Lazio nei prossimi anni”.

TIERO GUIDA IL FRONTE PONTINO

A Latina è stato Enrico Tiero ad alzare il tiro nei confronti della giunta regionale. “Trovo inopportuna la predisposizione da parte dell’assessore Valeriani dei decreti di costituzione delle Assemblee di Gestione degli Enti di governo dell’Ambito Territoriale Ottimale (Egato) per le province e la Città metropolitana di Roma -ha affermato il vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia- la legge per istituire gli Egato prevede l’assegnazione di 42 incarichi tra presidenti, membri dei consigli direttivi, direttori e revisori dei conti. Per i vertici è stabilita una retribuzione pari all’80% dell’indennità del presidente della Regione, oltre ottomila euro, mentre per gli altri componenti il compenso sarà pari al 40% (4.000 euro)”.

Al contrario da Forza Italia non vi è stata alcuna presa di posizione sulle nomine last minute della giunta regionale. Uno strano silenzio che ha finito per insospettire più di qualcuno. La linea particolarmente morbida degli azzurri potrebbe essere dettata dal fatto che i nuovi ambiti sono visti in maniera positiva e fare una battaglia contro l’avvio delle procedure per la loro attivazione non sarebbe proprio una mossa azzeccata. Nel pontino poi c’è la concreta possibilità che sia proprio Forza Italia ad avere la governance del settore. Giuseppe Simeone sarebbe in pole position per il ruolo di presidente. Il capogruppo uscente alla Pisana non si ricandiderà per un terzo mandato e potrebbe aspirare ad un ruolo guida nell’Egato di Latina.

UN’OCCASIONE SPRECATA

Ad ogni modo questa riforma voluta dall’amministrazione Zingaretti è il frutto di un’accelerazione studiata a tavolino. La Regione ha varato un piano dei rifiuti, solo ad agosto 2020. Un piano che non ha prodotto effetti.

C’è una raccolta differenziata nel Lazio che non va oltre, stando i dati Ispra 2020, il 50% a fronte di un piano rifiuti che immaginava di superare la soglia del 65%. Siamo rimasti all’immaginazione con una situazione di degrado ed inefficienza che è sotto gli occhi di tutti. Sarebbe stato opportuno destinare le risorse necessarie al funzionamento degli Egato ma la giunta Zingaretti ha preferito far gravare tali costi sui cittadini che la troveranno nella Tari.

Ma ancora di pià sarebbe stato logico tentato di dare un ruolo alle Province che, al contrario di quanto evidentemente pensano Zingaretti e la sua giunta, sono vive e vegete, seppur declassate, ed hanno tra le proprie funzioni proprio quelle riguardanti i rifiuti. Così come sarebbe stato più onesto evitare la creazione di poltronifici onerosi.

Ma probabilmente è più comodo gestire gli enti di governo rendendoli il luogo dove posizionare qualcuno piuttosto che evitare nuovi costi a carico delle nostre comunità. Quello che poteva essere un successo è stato mortificato all’ennesimo fallimento che quale unico risultato, al di là dei toni trionfalistici della maggioranza Zingaretti, avrà quello di rimpinguare la lunga lista di mancate risposte date ai territori su temi chiave.

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