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A diciotto anni dalla morte di don Nicola Leone, a Squinzano la comunità di Maria Regina ha voluto ricordare il suo primo parroco nonché costruttore della chiesa a 50 anni dalla dedicazione.

Dopo la messa in suffragio presieduta da mons. Michele Seccia e concelebrata dagli allievi di don Nicola e dai parroci del paese, si è tenuto un incontro in suo ricordo nel salone adiacente la parrocchia.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Gianna Marra, ha preso la parola il coordinatore del comitato per l’organizzazione dell’evento Lino Cataldi, che ha ricordato che il 31 maggio cadranno i 50 anni dalla dedicazione della parrocchia e ha letto una lettera che mons. Luigi Pezzuto, nunzio apostolico in Bosnia Erzegovina, Montenegro e Principato di Monaco, ha voluto inviare per esprimere il suo affettuoso ricordo del sacerdote in cui definisce don Nicola come “un costruttore di comunità umane e di fede” e rivela che il suo sogno, mai realizzato a causa delle fragili condizioni di salute, era quello di diventare missionario in Africa.

Don Attilio Mesagne, direttore della Caritas diocesana di Lecce, ha ricordato don Nicola come “l’uomo della preghiera vera, quella in cui bisogna chiedersi dove sta il cuore mentre muoviamo le labbra” e come “l’uomo della strada a cui nulla sfuggiva perché lui ripeteva che bisogna incontrare tutti.”

Più intimo e personale l’intervento di don Gigi Manca, direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose metropolitano, che ha ricordato il suoi primi incontri con don Nicola, quando ancora ragazzino, andando a imparare il latino, si ritrovò a ricoprire il ruolo di delegato degli aspiranti. “Allora si respirava in parrocchia un clima di freschezza, di creatività. Le sale parrocchiali pullulavano sempre di gente e avevano un arredamento assai povero e rimediato da altri ambienti. Nei momenti formativi si alternavano iniziative teatrali, sportive, escursioni in bicicletta, il giornalino parrocchiale intitolato a Maria Regina. La parrocchia era diventata il punto di riferimento più importante del rione Nanni e per noi ragazzi era una seconda casa. Questa parrocchia di periferia così povera di mezzi materiali diventava sempre più ricca di risorse umane e di proposte vocazionali. Nella parrocchia Maria Regina ho imparato a pregare e a fare la meditazione quotidiana. Don Nicola era un prete di periferia che non ha mai ricoperto un ruolo diocesano, ma ci ha lasciato un ricco patrimonio spirituale e pastorale; era un sacerdote che aveva l’odore del popolo.”

La serata si è conclusa con la visione di un video inedito raffigurante i vari momenti in cui la chiesa è stata costruita fino alla sua dedicazione con la prima celebrazione officiata dal vescovo Francesco Minerva.

 

 

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