IL DIBATTITO
«Quante bugie sull’Autonomia»
Attilio Fontana contro le “fake news” legate al tema: più poteri alle Regioni, non secessione
Che cosa significherebbe l’autonomia regionale declinata sul territorio? «Due esempi sono molto concreti e calzanti: potremmo assumere più medici e infermieri anche nei nostri ospedali dove l’emergenza è quotidiana. E anche più insegnanti stabili anche nelle nostre scuole».
Parole del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che proprio ieri ha lanciato un duro monito contro quelle che definisce le «troppe fake news sull’autonomia», mentre si sta delineando il percorso parlamentare per estendere i poteri della Regione. Fontana venerdì scorso ha presieduto gli Stati Generali del Patto per lo sviluppo con gli stakeholders (tra questi Confcommercio, Confindustria, Coldiretti, Anci) con al centro il percorso verso l’autonomia differenziata.
Durante i lavori, il governatore lombardo ha presentato una serie di slide per confutare le tesi di chi vede il rischio di una sorta di secessione delle regioni più ricche da quelle più povere.
«Al contrario - sottolinea - applicando alla lettera il dettato Costituzionale, con l’autonomia saranno utilizzate le stesse risorse oggi spese dallo Stato e non un euro in più sarà sottratto agli altri. Anzi garantiremo maggiore efficienza dei servizi a parità di risorse e il rapporto con i cittadini sarà semplificato».
L’ex sindaco di Varese ribadisce che le conseguenze saranno evidenti anche a livello locale: «Potremo rendere la nostra sanità migliore, pensando al bisogno crescente di assunzioni. E pensiamo ai nostri studenti, spesso costretti ad avere insegnanti che cambiano di continuo o restano per pochi mesi. Autonomia vuol dire possibilità di fare le scelte più utili anche per il nostro territorio. Perché le decisioni che si prendono per Bari potrebbero non essere adatte per Varese: le esigenze sono diverse».
Tanto più che su questi temi c’è una convergenza tra forze politiche molto lontane su altri: «Certo, anche se non capisco alcuni esponenti del centrosinistra come il sindaco di Milano Beppe Sala che temono il ritorno di un neo-centralismo - ribatte Fontana -. Forse non hanno letto bene il testo della riforma, tanto è vero che anche Anci, durante il Tavolo per la competitività, ha ribadito di essere a favore della proposta».
Insomma, per Fontana occorre fare chiarezza su alcuni contenuti. Sul tema dell’istruzione, in particolare, «è totalmente falso affermare - ha detto ancora - che l’autonomia rompe l’unità del sistema. È vero che oggi i docenti e il personale della scuola sono mal pagati, diverse classi restano per mesi senza insegnanti e il tipo di preparazione offerta ai nostri studenti spesso è lontana dalle esigenze del mondo del lavoro. Con l’autonomia sarà possibile la stabilizzazione di cattedre e insegnanti che godranno di una migliore retribuzione con positivi riflessi sulla qualità dei servizi. Sarà favorita l’integrazione con il mondo del lavoro».
Nella sanità, ha aggiunto, ci sarà «responsabilità nella spesa, quindi minori costi con conseguente azzeramento dei ticket», mentre per quanto riguarda il residuo fiscale, «sarà sostituito il criterio della spesa storica con quello dei costi standard che obbligano ad una maggiore efficienza, con più risorse per gli investimenti dei Comuni». Dunque «si apre una stagione Costituente in cui si rafforzano le autonomie di Comuni, Province e Città Metropolitana per rispondere in modo più adeguato e puntuale alle domande di comunità locali. Altro che nuovo centralismo regionale», conclude il governatore.
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