EMERGENZA
Crocevia criminale
Il traffico di profughi dalla stazione riaccende l’allarme: «Serve più personale per le forze dell’ordine»
Gallarate crocevia di delinquenza. Ancora una volta. Dopo i jihadisti, scoperta persino la tratta dei clandestini sui treni merci della stazione. Il consigliere di Fratelli d’Italia Giuseppe De Bernardi Martignoni lancia un appello al sottosegretario agli interni Stefano Candiani: «Potenziare al più presto gli organici del commissariato di Polizia e della Polizia ferroviaria».
L’operazione della direzione distrettuale antimafia sulla tratta dei clandestini diretti in Germania, che ha portato a due arresti da parte della squadra mobile di Como, riporta al centro della scena la città come snodo di traffici illeciti. La stazione ferroviaria di Gallarate è stata infatti individuata dagli inquirenti come una delle basi logistiche da cui partivano i treni merci su cui gli “spalloni” dei clandestini caricavano i migranti destinati ad attraversare illegalmente le frontiere per arrivare in Germania. Snodo infrastrutturale e di trasporti, snodo logistico, ma anche snodo di traffici e di presenze criminali.
È dai tempi della celebre “cellula di Gallarate”, un gruppo di affiliati di Al Qaeda che alloggiavano in un appartamento di via Dubini vicino all’ospedale, smantellata dalle indagini dell’antiterrorismo, e delle successive operazioni che portarono alla luce anche un traffico di documenti falsi (fu arrestato persino l’ex imam, la cui condanna fu poi annullata in Cassazione), che il nome della città dei Due Galli viene associato anche a fenomeni che lo macchiano. Senza contare la cattiva fama della stazione ferroviaria, negli anni ‘90 luogo di spaccio di eroina e ritrovo di tossicodipendenti, proprio «per la sua posizione di snodo ferroviario tra Lombardia e Piemonte», come si leggeva nelle relazioni delle forze di polizia.
Oggi lo scalo è presidiato e lo spaccio si è trasferito soprattutto nelle zone boschive lontane dai contesti urbani, ma essendo ancora luogo di passaggio privilegiato finisce per attirare presenze ambigue, come dimostra l’operazione contro la tratta dei clandestini. E l’amministrazione comunale può anche pensare di cambiare il volto alla piazza Giovanni XXIII e alle aree dismesse lungo la ferrovia, ma la posizione baricentrica tra Milano, Malpensa e la Svizzera, con una stazione internazionale tra le più importanti della Lombardia, rende per certi versi inevitabile che anche chi delinque debba passare da Gallarate.
«Lo sappiamo e lo abbiamo sempre detto, ma questa eccezione gallaratese va tenuta in considerazione. E l’unica soluzione è il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine, perché cambiano i governi e aumentano gli abitanti, ma le divise in città sono sempre troppo poche» fa notare De Bernardi Martignoni (FdI), che lancia un appello al sottosegretario agli interni: «Conosce bene la nostra città, si impegni a inviare più personale per il commissariato di Polizia di Stato e per la Polizia ferroviaria, che sono fortemente sotto organico».
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