Forum Med
##Dal Forum Med una piattaforma per la stabilità del Mediterraneo -3-
Roma, 24 nov. (askanews) - "Si è ritornato a parlare del conflitto israelo-palestinese", ha ricordato Massolo nel suo discorso conclusivo che ha ripercorso gli appuntamenti cruciali del Forum Med. E proprio Malki ha detto dallo stesso palco che il tempo degli "slogan" è finito e la soluzione dei due Stati, israeliano e palestinese, va difesa e attuata con una presa di posizione dell'Unione europea, rimasta in una "infausta" inerzia. "Non quest'anno, e neppure nel 2019, ma un giorno succederà", ha detto del futuro Stato di Palestina. Malki ha detto di essere "pronto a incontrare gli israeliani", ma ha chiesto il "rispetto della legge e del diritto internazionale" e l'avvio di "negoziati politici", "l'unico modo per arrivare alla pace". Una soluzione quella dei due stati che è stata richiamata da molti Paesi presenti, tra cui la Giordania e la Russia.
Altro tema cruciale per la stabilità della regione, quella dell'Iran, chiamato in causa sia sulla Siria sia per l'accordo sul nucleare. "Gli Stati Uniti violano la risoluzione sul nucleare iraniano e chiedono ad altri Paesi di farlo e minacciano chi vuole rispettare il diritto internazionale. Se in Europa c'è qualcuno che vuole aderire a questa richiesta, domani Trump potrà chiedere di violare qualche altra norma internazionale. E' un precedente gravissimo. Non sarà mai possibile per la Comunità internazionale sostenere un attacco contro l'ordine mondiale". Ha tuonato il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif dichiarando poco dopo di non voler trattare su un nuovo accordo con Trump "dopo due anni di negoziati": "Non abbiamo mai dubitato che la politica estera americana fosse in bancarotta. Ora tutto il mondo può vederlo" e gli Stati Uniti sono "un partner chiaramente inaffidabile".
Una risposta a distanza è quella arrivata dal sottosegretario di Stato per gli Affari politici al Dipartimento di Stato Usa David Hale, intervenuto al Forum Med nell'ultima giornata: "L'accordo sul nucleare iraniano non ha funzionato, le minacce sono aumentate. Ora ci dobbiamo allontanare da questo accordo, dobbiamo esercitare pressioni economiche su questo regime. Non vogliamo dipendere più dalle fonti energetiche iraniane. Facciamo pressioni perché vogliamo che il regime iraniano cambi atteggiamento: abbiamo chiesto che l'Iran rispetti i diritti umani e abbandoni il programma nucleare e siamo aperti a un nuovo accordo globale". (Segue)
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