I timori di San Giuseppe
Il quartiere stretto fra traffico e ospedale. Il portavoce della zona chiede un confronto con le istituzioni
Il paradosso di San Giuseppe: quartiere al contempo piccolo e strategico. Vanta sul proprio territorio l’ospedale - e già questo basterebbe a delinearne l’importanza -, ma anche fondamentali assi viabilistici come i Cinque Ponti, viale Stelvio e Corso Italia.
Date queste premesse, si capisce come il rione si trovi a misurarsi con problematiche che nulla hanno da invidiare a quelle di altre aree più popolose della città. Su tutte, spicca la questione ospedale. Con tutti gli onori e oneri che comporta la presenza del nosocomio.
Grandi timori
Che ne sarà della vecchia struttura, una volta che sarà operativo il nuovo presidio unico di Busto-Gallarate a Beata Giuliana? «La domanda va posta adesso, non tra qualche anno, quando tutto sarà già deciso - osserva Mario Cislaghi, punto di riferimento del quartiere di San Giuseppe ed ex assessore comunale -. Dal momento che il nuovo ospedale sorgerà sul territorio di Busto Arsizio, è evidente che tocchi alla nostra amministrazione valutare attentamente che tipo di impatto avrà la struttura, in primis a livello di viabilità e trasporti».
«Non possiamo - aggiunge - aspettare indicazioni dalla Regione. Il presidio unico, che si aggiungerà al nuovo polo sportivo e al maxi-progetto per l’ex Mizar, avrà ripercussioni importanti non solo su Beata Giuliana, ma pure sui quartieri limitrofi, come San Giuseppe e Sant’Anna».
Reparti fantasma
C’è poi l’altro lato della faccenda, ovvero le prospettive per quello che diventerà “il vecchio ospedale”: «Anche questa è una questione che ci sta a cuore - sottolinea Cislaghi -. Pensate solo a quante attività commerciali ruotano attorno all’ospedale».
Problematiche che per Cislaghi vanno affrontate oggi. Passando al setaccio tutti i pro e contro, prima di prendere decisioni che segneranno i destini di un’ampia fetta della città.
Ecco perché il portavoce di San Giuseppe lancia una proposta: «Sarebbe utile – suggerisce Cislaghi – organizzare un’assemblea pubblica per affrontare a fondo questi temi insieme al sindaco Emanuele Antonelli, l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, il direttore dell’Asst Valle Olona Eugenio Porfido e, se possibile, anche il governatore Attilio Fontana: un incontro civico, senza schieramenti di parte né colori politici, in cui i cittadini delle zone interessate dal progetto possano avere dalle istituzioni tutti i chiarimenti necessari».
Troppo traffico
Se – inevitabilmente – il tema ospedale è il centro di gravità attorno a cui ruotano le principali preoccupazioni per il futuro, una nota dolente del quartiere riguarda il traffico intenso: specialmente su viale Stelvio, dove le auto continuano a sfrecciare a velocità decisamente eccessive: «Alcuni incroci sono ancora pericolosi – fa sapere Cislaghi -. Mi risulta che prossimamente verrà sistemato un dosso davanti all’oratorio: speriamo serva a rallentare certe andature spericolate». Infine Cislaghi si fa portavoce dei “sangiuseppini” anche riguardo un certo malcontento per le condizioni di strade, marciapiedi e verde: «Sono tutti aspetti che stanno a cuore a cittadini».
Parchi valorizzati
C’è invece soddisfazione per quanto riguarda i due parchi pubblici, quello di viale Stelvio (dove ogni primavera si svolge la popolarissima festa patronale) e il Parco Sempione, oggetto di un restyling grazie a una convenzione tra il Comune e l’azienda Costruzioni Meccaniche Bandera. «I due parchi sono ben tenuti e favoriscono l’aggregazione».
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