IL CASO
Islam: «C’è un clima di odio»
Dopo l’atto vandalico alla sede di Acif, Parise chiede dialogo
«Rimango allibito, ma non sorpreso, dal clima d’odio che sta scaturendo dala costruzione del centro culturale islamico a Marchirolo»: a parlare è il consigliere di minoranza di “Evoluzione Marchirolo”, Salvatore Parise, commentando gli atti vandalici avvenuti nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, quando è stata distrutta la vetrata dell’edificio dove dovrebbe nascere la sede dell’Acif.
«Le stesse persone che oggi ripudiano questo atteggiamento – spiega ancora Parise -, durante la campagna elettorale del 2017, gridavano e scrivevano “Marchirolo ai marchirolesi”. Qualche mese prima qualcuno scriveva sulla pagina Facebook “Sei di Marchirolo se” di voler usare i manganelli per mandar via l’amministrazione uscente. Nessun bavaglio è stato messo allora, forse perché conveniva così, e mai nessuno ha preso le distanze da quei commenti. Anche oggi si mandano in Procura gli scritti più estremi come già fatto durante la campagna elettorale con coloro che sui social non condividevano il loro programma». «Forse - prosegue - sarebbe meglio, visto il periodo politico che stiamo attraversando, cercare di avvisare i cittadini per tempo onde evitare lo scatenarsi di situazioni come questa».
La situazione, almeno sui social network, sembra ancora molto delicata, con tanti commenti di odio e rabbia nei confronti di questa nuova realtà culturale. «Mi auguro – conclude Parise -, che tutto possa tornare alla normalità, non si può manifestare il proprio diniego con la violenza e commenti intimidatori sui social. Tutto ciò che non conosciamo genera paura e per questo non bisogna fare di tutta l’erba un fascio».
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